Martinica.
I rhum A.O.C. Martinica devono essere degustati "alla cieca", ed è solo dopo l'identificazione dei loro caratteri specifici e il riconoscimento della loro tipicità da parte del sindacato dei produttori, confermato dalle analisi condotte dall'I.N.A.O.(Institut National de l'Origine et de la Qualité), che possono essere riconosciuti come A.O.C. Martinica. È con rigoroso rispetto dell'origine, della genuinità e della costanza che i produttori di rhum della Martinica sono orgogliosi di presentare prodotti nobili di altissima qualità, la cui ricchezza di sapori e profumi è caratteristica dei "terroir" della Martinica. L'armonia degli A.O.C. Martinica rhum agricole è personale e identificabile per ciascuno dei marchi A.O.C. Martinica.
I rhum agricole A.O.C. Martinica, derivanti dalla distillazione di solamente succo fermentato di canna, sono raggruppati in tre famiglie:
Rhum Agricole A.O.C. Martinica bianco.
Si ottiene dopo una preparazione di almeno tre mesi dopo la distillazione, il tempo necessario per una sua buona preparazione garantendogli qualità e tipicità senza pari.
Rhum Agricole A.O.C. Martinica affinato in legno.
Si ottiene invecchiando in botti di quercia per un periodo minimo di un anno. Il bel colore dorato di questi rum è un invito a degustare questi prodotti originali.
Rhum Agricole A.O.C. Martinica vecchio.
Si ottiene invecchiando in botti di quercia inferiori ai 650 litri per un periodo minimo di tre anni. Per essere riconosciuto rhum agricole A.O.C. Martinica vieux, l'invecchiamento deve obbligatoriamente avvenire in Martinica.
I requisiti dell'A.O.C. Martinica.
11 marchi distribuiscono rum agricolo A.O.C. Martinica nella Francia continentale:
Bally
Neisson
Clément
La Favorite
Hardy
Depaz
Saint Etienne
Dillon
Saint James
J. M.
Trois Rivières
La Mauny
Questa A.O.C. si basa su regole che corrispondono a severi requisiti di qualità che devono essere rispettati da coltivatori e distillatori:
- rispetto dell'origine del terroir.
- rispetto dei criteri di qualità per la coltivazione di parcelle approvate.
- rispetto dei vincoli di selezione e lavorazione della canna da zucchero, in particolare per quanto riguarda la loro freschezza e la qualità degli zuccheri che contengono.
- rispetto del processo produttivo, della materia prima o del prodotto finito, soggetti a controlli da parte dell'I.N.A.O., le cui degustazioni sono presupposti per l'approvazione.
Per significare la loro differenza e valorizzare l'origine, la qualità e la genuinità dei prodotti, sulle bottiglie sarà apposto il logo "A.O.C. Martinica".
J. Bally.
Grazie all'intuizione del fondatore da più di settant'anni, a Carbet, zona d'elezione per la coltivazione della canna da zucchero, la Bally produce i suoi splendidi rhum millesimati. Grandi rhum come i grandi vini; infatti la canna da zucchero ha caratteristiche diverse per ogni raccolto che necessitano distillazione ed invecchiamento peculiari.
L'Habitation Lajus esiste dal 1670 e venne comperata nel 1917 da Jacques Bally, che la ristruttura e costruisce, sui resti della piccola sucrerie, la distilleria, installando una macchina a vapore e una colonne créole progettata da lui stesso. Dal 1924 mette sistematicamente una parte della sua produzione in invecchiamento. Nel 1950 Jacques Bally disegna e realizza la bottiglia "pyramide" e la bottiglia "carré", ed entrambe restano invariate fino ai giorni nostri. Negli anni '50 e '60 i millesimati di Bally hanno la fama di miglior rhum agricole del mondo. Nel 1976 Bally viene prodotto da Saint James sempre nella colonna crêole originale.
Nel 1987, dopo l'acquisto della marca da parte di Yves Hayot, la colonna viene spostata a Le Simon. La marca rientra in possesso della Saint James nel 1997, ma la colonna ormai esausta non viene trasferita. Saint James continua a produrre Bally con un processo distinto, sia in termini di distillazione, sia di invecchiamento. (Velier)
Intervista a Jean Bally di Luca Gargano. 1999.
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J.Bally. Rhum vieux des Plantation Lajus du Carbet. Millesimato 1950. 75 cl. 45% vol..
Acquistato anni ’90.
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J.Bally. Rhum vieux agricole Martinique. Plantation Lajus Carbet. Millesimato 1957. 70 cl. 45% vol..
Acquistato anni ’90.
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J.Bally. Rhum vieux agricole Martinique. Plantation Lajus Carbet. Millesimato 1966. 70 cl. 45% vol..
Acquistato anni ’90.
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J.Bally. Rhum vieux Reserve Cantarelli.
Distillazione Plantation Lajus Carbet maggio 1970, invecchiamento in botti di quercia sino al 12.12.1991. 75 cl. 45% vol..
Acquistato anni ’90.
Quel giorno all'inizio degli anni Novanta, faccio assaggiare a Peppino Cantarelli i campioni di diversi millesimi di Bally, e gli propongo di fare un'edizione speciale, che chiameremo Reserve Cantarelli, con il rum da lui selezionato. Lui sceglie il Bally del 1970, invecchiato quindi vent'anni.
E così mi metto al lavoro.
Per ideare l'etichetta, mi viene un'idea un po' bizzarra. E' appena nato lo scanner, e così decido di scannerizzare il tessuto di un vestitino di mia figlia Maria Margaux, che avevo fatto fare in Martinica con il tipico tessuto tradizionale a quadri rossi, verdi e gialli, fatto con il madras. Così nasce lo sfondo dell'etichetta della bottiglia del Bally Reserve Cantarelli.
E il primo imbottigliamento indipendente della Velier, anzi, è la mia prima coproduzione nel mondo del rum, dal momento che l'imbottigliamento resta uffìcialmente Bally.
Quella del Bally 1970 Reserve Cantarelli è una bottiglia oggi da collezione, che viene battuta a un prezzo molto elevato. (Luca Gargano, "Nomade tra i barili", 2019)
Recensione. Lo Spirito dei Tempi, 2013.
E' giunto il momento di procedere all'assaggio.
Il colore è scuro ma non troppo, con riflessi bronzei mantiene una certa vivacità.
Al naso si presenta con un bouquet di grandissima complessità e di media intensità. Teniamo presente che la bottiglia è stata appena aperta quindi ha bisogno di un pò di tempo per esprimere tutte le sue caratteristiche, comunque con il passare dei minuti gli aromi vengono fuori uno per uno. Al di là di fare uno sterile elenco dei singoli aromi percepiti quello che ci preme sottolineare è la grande complessità, ma soprattutto il grande equilibrio che fanno di questo rhum una specie di sinfonia di aromi dove nessuno prevale sull'altro e tutti assieme contribuiscono a creare un qualcosa di unico.
In bocca ritroviamo i sapori degli aromi percepiti al naso e registriamo la presenza del tannino, decisa, ma senza che questo prevalga sugli altri sapori. E' una degustazione ricca, ci troviamo di tutto, spezie, legni, frutta, però non registriamo la stessa eleganza che avevamo percepito al naso. Il tannino non prevalica però lascia una leggera scia secca non adeguatamente bilanciata dal dolce della canna. Il risultato è un rhum che nel finale scivola verso le componenti dure lasciandoci un palato leggermente asciutto nella persistenza in bocca. Ovviamente stiamo parlando di un grande rhum.
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J.Bally. Rhum vieux agricole Martinique. Plantation Lajus Carbet. Millesimato 1975. 70 cl. 45% vol..
Acquistato anni ’90.
Dal 1976 J.Bally viene prodotto da Saint James sempre nella colonna crêole originale.
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J.Bally. Rhum vieux agricole Martinique. Plantation Lajus Carbet. Millesimato 1982. 70 cl. 45% vol..
Acquistato anni ’90.
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J.Bally. Rhum vieux agricole Martinique. Plantation Lajus Carbet. Millesimato 1985. 70 cl. 45% vol..
Acquistato anni ’90.
Nel 1987, dopo l'acquisto della marca da parte di Yves Hayot, la colonna viene spostata a Le Simon.
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J.Bally. Rhum agricole Martinique Habitation Lajus Carbet. Millesimato 1989. 70 cl. 45% vol..
Acquistato anni ’90.
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J.Bally. Rhum agricole Martinique paille. Plantation Lajus Carbet.
Invecchiamento minimum 18 mesi in foudre di quercia. 70 cl. 50% vol..
Acquistato anni '90, pre 1997 eliminazione colonna creole originaria presso Saint James.
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J.Bally. Coeur de chauffe rhum agricole J.Bally des Plantation Lajus du Carbet. to cl. 40% vol..
Acquistato anni '90, pre 1997 eliminazione colonna creole originaria presso Saint James.
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Saint James.
1765.
Il primo rum distillato a "Habitation Trou Vaillant" in Martinica venne esportato in Nord America con il nome di Rhum Saint James.
Nel 1765 la Martinica divenne una delle "isole di zucchero" più produttive dei Caraibi.
Sulla costa occidentale dell'isola, ai piedi del monte Pelée, i Fratelli della Carità gestivano l'ospedale di Fort Saint-Pierre su richiesta di Luigi XV, principalmente per prendersi cura dei soldati feriti, ma anche dei bisognosi. Per le necessità dell'ospedale, il Superiore dell'Ordine, padre Edmond Lefébure, fece costruire adiacente una raffineria di zucchero, nel luogo chiamato "Trou Vaillant". Fedele alla tradizione, la raffineria di zucchero portò alla creazione di un'acetaia dove i residui di melassa venivano distillati per ottenere "guildive" o "tafia". Padre du Tertre e padre Labat, entrambi eminenti botanici, avevano già lavorato al processo di distillazione e avevano portato degli alambicchi dalla Francia per migliorare la qualità di questi alcoli piuttosto rustici che erano roba da pirati e servi.
Padre Lefébure, che ovviamente aveva già colto le potenzialità di questa acquavite di canna da zucchero, decise di continuare il loro lavoro e si dedicò alla produzione di un rum degno di questo nome. Una descrizione precisa negli archivi delle diverse qualità di acquavite suggerisce che stava emergendo rum "agricole" della Martinica. Padre Lefébure non era solo un uomo di Dio, era anche un buon manager con uno spirito imprenditoriale, e affidò la commercializzazione del rum in eccesso a uno degli altri fratelli, padre Gratien, che non ebbe altra scelta che offrire la produzione di Trou Vaillant alle colonie inglesi geograficamente vicine del Nord America. L'invio di "tafia" in Francia fu proibito dall'editto del gennaio 1713 (fino al 1803) per evitare che potesse competere con i distillati di vino. Tuttavia era difficile pronunciare "Trou-Vaillant" in inglese! Nel dominio, ogni "abitazione" aveva un nome diverso e uno di loro, vicino a Trou Vaillant si chiamava Saint Jacques. In inglese, Jacques si traduce come James (dal latino Jacomus), un nome che gli inglesi avevano portato in Francia dopo la conquista normanna nell'undicesimo secolo. Era naturale per questi uomini di Dio scegliere il nome di un santo per il loro rum! Nasce il rum Saint James.
1882-1885.
Dopo la Rivoluzione e fino al 1820, i domini religiosi nelle colonie furono dichiarati proprietà nazionale dello Stato. Nel 1820, sotto la Restaurazione, questi atti furono annullati per ordine reale. Questo ritorno alla normalità permise a un uomo scaltro e intraprendente, Paulin Lambert, un commerciante di Marsiglia, di dedicarsi alla produzione di rum in Martinica. Saint-Pierre era diventato il principale porto di rum al mondo e la produzione iniziò a diventare più organizzata. Le piccole raffinerie di zucchero stavano scomparendo, lasciando solo quelle più grandi dotate di colonne di distillazione "creole" (distillazione continua).
Paulin Lambert acquistò diverse "Habitations" tra cui "Trou Vaillant". Era già a conoscenza del potenziale di "Saint James" come nome? Un nome dal suono inglese apriva vasti orizzonti. Comunque sia, registrò il marchio il 21 agosto 1882 e si occupò personalmente della produzione, chiedendo che l'intero processo fosse controllato dalla coltivazione della canna da zucchero all'imbottigliamento.
L'astuto e pratico Paulin Lambert, le cui botti di rum Saint James avevano invaso le banchine del porto di Marsiglia, decise di imbottigliare il suo rum e scelse un formato rivoluzionario per l'epoca, una bottiglia di vetro a base quadrata. Questo fu un modo efficiente per utilizzare lo spazio nelle stive delle navi e per ridurre le rotture. L'identità del marchio Saint-James nasce con la sua etichetta, anch'essa registrata nel 1882, al centro della quale si trova un coccodrillo in un campo di canna da zucchero.
1885.
Nel 1885 venne immessa sul mercato la prima annata Saint James 1885. Le rare bottiglie sono ancor oggi conservate nella cantine vintage della distilleria.
Un dettaglio significativo per l'epoca: Paulin Lambert si assicurò che la sua produzione si distinguesse da quella dei suoi concorrenti in una fase molto precoce, già definendo "Saint James il rum agricolo leader delle Indie occidentali francesi". Ciò suggerisce che stesse usando il "vesou" (succo di canna da zucchero fresco) stesso piuttosto che la melassa.
Il commerciante andò ancora oltre nel suo approccio, decidendo nel 1885 di offrire alla sua clientela di intenditori un rum vintage. Questa era un'iniziativa originale in un momento in cui il rum veniva sempre miscelato. Questa annata sarebbe la prima di una lunga lista. Paulin Lambert era un astuto comunicatore e non esitava a vantare i meriti del suo rum "consigliato da esperti medici di tutto il mondo" sui suoi cartelloni pubblicitari.
Nel 1889 installò uno stendardo di trenta metri per quattro metri sull'altura sopra Saint-Pierre, su cui si poteva leggere "Piantagioni Saint James". Questo stendardo diventò subito un punto di riferimento della navigazione per i marinai e un messaggio di benvenuto a tutti coloro che sbarcarono sull'isola. La maggior parte degli abitanti del Vecchio Continente che avevano sentito parlare di questi paesi lontani solo attraverso alcuni prodotti esotici spesso scoperti alle Esposizioni Universali del 1889 e del 1900, finirono per associare l'immagine dei rum di Saint James a quella della Martinica, al punto che l'isola veniva spesso chiamata "il paese del rum di Saint James". (dal sito "rhum-saintjames.com")
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Saint James. Rhum agricole tres vieux. Millesimato 1976. 70 cl. 43% vol..
Acquistato anni '90.
Recensione "Il gambero rosso". 2016.
Un grande millesimo che inizia a offrire tutte le note terziarie che solo un grande rum riesce a dare. Il naso è affascinante e ammalia nelle note di caramella d'orzo, vaniglia e spezie. Vien fuori successivamente tutta la parte più primaria a partire da un frutto a pasta gialla che sconfina in mallo di noce e castagna. Bocca di grande equilibrio gustativo, caratterizzata da scorrevolezza e da un piacere vellutato.
Saint James. Rhum agricole tres vieux. Millesimato 1979. 70 cl. 43% vol..
Acquistato anni '90.
Recensione "Lo Spirito dei Tempi". 2013.
Il colore ricorda la mobilia di legno antico mentre l’aroma che sprigiona dal bicchiere e di decisa intensità. Per prima emerge la canna da zucchero seguita subito dopo da un bouquet che ricorda il vino distillato. Poi ancora note di frutta candita e spezie, sia dolci che piccanti.
In bocca si presenta con un attacco morbido, succo di canna da cui spunta un sapore di note minerali abbastanza intenso. In alcuni momenti è la prima volta che un rhum agricole ci ricorda certi singlemalt delle Highlands. Un finale deciso ed una lunga persistenza sono il “marchio di fabbrica di tutti i rhum prodotti a St. James, figuriamoci per i vintage.
Cosa Dire!?! Ottimo rhum, saporito, ricco, di grande complessità olfattiva e degustativa. Più lo bevo e più mi torna in mente questa sensazione di brandy della zona dell’ Armagnac cosa che ci può far pensare che per l’invecchiamento possano aver utilizzato dei fusti provenienti dalla Guascogna (noi c’abbiamo la fissa che per i lunghi invecchiamenti dei rhum agricole le botti ex-armagnac siano le migliori in assoluto, ma questa è solo una nostra personale intuizione non suffragata da dati concreti). Soprattutto all’inizio ci ha ricordato la “Couvè de Nuove Monde” della Distilleria La Mauny (uscita nel 1992 per festeggiare il 500° anniversario dell’ America quindi distillata nello stesso periodo del nostro St. James), ennesima dimostrazione che i rhum della Martinica godono di differenze molto modeste. Comunque molto più interessante il finale e la persistenza rispetto agli inizi, questo è un rhum che cresce ed evolve di continuo nel bicchiere.
Saint James. Rhum agricole tres vieux. Millesimato 1982. 70 cl. 43% vol..
Acquistato anni '90.
Recensione da "Rhum et Whisky" (per collegarsi al sito clicca sull'immagine).
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Saint James. Rhum agricole Saint James royal ambré.
2 bottiglie diverse. 70 cl. 45% vol..
Acquistate anni '90.
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Saint James. Rhum agricole Imperial des Plantations Saint James. 70 cl. 40% vol..
Acquistato anni '90.
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Saint James. Rhum blanc "Des Plantations" Saint James. 70 cl. 40% vol..
Acquistato anni '90.
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Saint James. Rhum light Saint James. 70 cl. 42% vol..
Acquistato anni '90.
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Depaz.
Culla del marchio Depaz, l'Habitation La Montagne era originariamente una tenuta agricola fondata nel 1651 da Jacques Duparquet, il primo governatore dell'isola.
Ancorate sulle maestose pendici del Monte Pelée, nel nord dell'isola, queste terre fertili ma pericolose raccontano l'incredibile storia di un uomo, Victor Depaz, con un destino straordinario. Originariamente sfruttati per la coltivazione del tabacco, dell'indaco e per l'allevamento, i terreni furono molto rapidamente utilizzati per la coltivazione della canna da zucchero, che si sviluppò fortemente grazie al miglioramento delle tecniche di distillazione.
Vi lavoravano diverse famiglie, compresa quella di Victor Depaz, che parteciparono allo sviluppo della produzione di rhum e, quindi, allo sviluppo della città di Saint Pierre, che divenne il porto di rhum leader nel mondo. I barili di rhum venivano spediti in Europa. La città di Saint Pierre raggiunse allora il suo massimo splendore tanto da essere soprannominata "la piccola Parigi delle Antille".
Ma l'8 maggio 1902 il vulcano del Monte Pelée si svegliò: la città di Saint Pierre fu cancellata dalle mappe. Victor Depaz, allora studente a Bordeaux, venne a sapere del terribile disastro contemporaneamente alla scomparsa di tutta la sua famiglia. Rimasto orfano, in rovina, decise di stabilirsi in Canada.
Durante il suo viaggio, durante uno scalo in Martinica, decise di tornare a Saint-Pierre, a l'Habitation Périnelle dove era nato. Capì che il suo destino è lì.
L'8 maggio 1917, a soli 15 anni dall'eruzione, fondò la sua nuovissima distilleria alimentata dai 521 ettari di canna da zucchero che possedeva alle pendici del Monte Pelée, poi fece costruire una casa di famiglia, una replica dell'Habitation Périnelle dove trascorse la sua infanzia, subito chiamata Château Depaz, dove si stabilì nel 1922 con sua moglie e undici figli. Durante la sua vita, Victor Depaz non smise mai di sviluppare i rhum che portavano il suo nome.
Nel 1922, i rhum Depaz ottennero la loro prima medaglia a Marsiglia. Vennero anche premiati con una medaglia d'oro alla mostra del 1927 a La Rochelle. Fu l'inizio di una lunga raccolta di ricompense che continua ancora oggi.
Negli anni '50, i figli di Victor Depaz subentrarono al padre. André e Raoul Depaz modernizzarono la produzione di canna da zucchero e migliorarono la distilleria che tutti chiamavano distilleria Depaz.
Il terroir unico.
La canna da zucchero utilizzata per produrre i rhum Depaz viene coltivata in un terroir unico in Martinica: quello della Montagne Pelée.
Vi si trovano tutti gli ingredienti di un clima tropicale favorevole, che, in questo luogo, dà il meglio di sé: la combinazione di sole eccezionale e piogge abbondanti legate all'alchimia meteorologica del vulcano e al fatto che culmina a 1395 metri d'altitudine, un terreno giovane, leggero e filtrante, che impone alla canna da zucchero un radicamento profondo e un metabolismo favorevole all'accumulo di zuccheri. L'azienda di rhum Depaz produce così la canna da zucchero più ricca della Martinica.
Grazie a tutto questo, le terre su cui crescono sono classificate dal 1996 nella zona della Martinica A.O.C., una denominazione che esprime l'intimo legame tra gli elementi naturali, l'acqua, il sole, la terra e il savoir-faire degli uomini e donne di Depaz, perpetuati da generazioni.
La raccolta.
I rhum Depaz sono prodotti esclusivamente da canna da zucchero freschissima, e selezionati per la loro capacità di offrire un aroma ricco e fruttato.
La raccolta nelle piantagioni di Depaz inizia a febbraio, quando i campi di canna sono ricoperti di "piumini" bianchi, cioè i fiori della canna, o "flech'kann". Questi fiori di canna indicano una canna matura piena di zucchero.
La freschezza della canna è essenziale per lo sviluppo dei rhum Depaz, un'espressione creola dice che "la canna deve avere i piedi nei campi e la testa nel mulino". In altre parole, appena tagliato, deve essere pigiato, offrendo così un succo estremamente fresco che è la garanzia di una perfetta espressione del terroir Depaz.
La macinatura.
Alla distilleria Depaz la macinatura viene ancora oggi eseguita in modo tradizionale, con un'antichissima macchina a vapore, che permette di ottenere il meglio della canna da zucchero. Le canne, innaffiate con acqua di sorgente del Monte Pelée, vengono macinate per ottenere un succo ricco e dolce chiamato "vesou", oltre a un residuo fibroso chiamato "bagassa". Il succo di canna ottenuto viene quindi filtrato e portato alle vasche di fermentazione.
La "bagassa" ha due usi: energia e compostaggio. Una parte della "bagassa" viene utilizzata come combustibile nella distilleria per alimentare i forni che producono il vapore essenziale per il suo funzionamento. La "bagassa" aggiuntiva viene miscelata con materia organica per ottenere un compost utilizzato per arricchire i terreni di nuove piantagioni di canna.
La canna da zucchero quindi non produce solo rhum agricolo, ma fornisce anche energia rinnovabile ed ecologica alla distilleria.
La fermentazione.
La fermentazione è una fase fondamentale nella produzione del rhum agricolo perché ne definisce ampiamente il profilo sensoriale.
Alla Depaz questa operazione dura 48 ore, contro le 36 di solito, garantendo ai rhum Depaz un potenziale aromatico ricco e potente. Si inizia con l'aggiunta dei lieviti, che consumano lo zucchero per produrre alcol. Quando tutto lo zucchero è stato consumato, la fermentazione si arresta. Il succo è diventato un "vino" con una gradazione alcolica compresa tra 5 e 7 gradi. La distillazione potrà quindi iniziare.
La distillazione.
La distillazione del "vino" di canna separa l'alcol dal succo di canna.
Introdotto dalla parte superiore della colonna di distillazione, il "vino" di canna scende di vassoio in vassoio, attraversando il vapore, arrivando in fondo alla colonna. L'ebollizione del vapore nel liquido trasporta i vapori dell'alcol. Questi vengono recuperati nella parte superiore della colonna, quindi raffreddati. All'uscita della colonna, il rhum bianco agricolo così ottenuto presenta una gradazione alcolica di 70 °.
La colonna di distillazione è una parte essenziale del processo di produzione del rhum agricolo. Per la sua forma, le sue caratteristiche tecniche ed i materiali utilizzati, in particolare il rame, essa definisce lo stile organolettico dei rhum Depaz.
L'invecchiamento.
I rhum Depaz prestano particolare attenzione alla selezione delle botti utilizzate per il loro invecchiamento. Queste botti offriranno note legnose sia sottili sia complesse, che si fonderanno armoniosamente con la tipicità del terroir Depaz.
Durante questa fase di invecchiamento, il "maestro di cantina" di Depaz effettua numerose degustazioni per garantire il corretto sviluppo dei rhum Depaz.
E' lui che sceglierà le diverse botti e "comptes d'age" in vista del loro destinato allo sviluppo delle migliori annate di vecchi rhum Depaz per momenti di degustazione unici.
Lo sviluppo sostenibile.
Collocata in un ambiente naturale particolarmente ricco e selvaggio, la distilleria Depaz è un esempio di sviluppo sostenibile.
Il settore agricolo predilige un'agricoltura oculata grazie all'utilizzo di metodi come la cattura degli insetti, la lavorazione meccanica e il monitoraggio degli appezzamenti con altissima precisione. Ciò consente di limitare l'uso di erbicidi, pesticidi e fertilizzanti, migliorando così il "capitale del suolo" per la sua trasmissione alle generazioni future.
Lo stesso spirito prevale a livello della distilleria. È dotata da più di 15 anni di un metanizzatore per il trattamento dei suoi effluenti. Dispone inoltre di un sofisticato sistema per il ritrattamento dei suoi fumi. Infine, particolare attenzione è riservata al riciclaggio e all'uso responsabile delle risorse naturali.
Dal punto di vista energetico, la distilleria Depaz dispone di impianti fotovoltaici.
Parte della "bagassa" che produce viene utilizzata come combustibile nel suo forno a vapore, il resto viene compostato per essere spalmato sui campi di canna da zucchero come fertilizzante.
Solo l'acqua pura del Monte Pelée viene utilizzata dalla distilleria, sia per la produzione dei rhum Depaz, sia per le sue esigenze operative.
Quanto alla "vinaccia", essa è oggetto di un trattamento specifico in vista della sua applicazione come fonte di concime minerale sui campi di canna da zucchero.
Tutte queste azioni consentono ai rhum Depaz di mostrare un bilancio energetico positivo, dimostrando un'attività sana e sostenibile a lungo termine.
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Depaz. Rhum vieux agricole. Plantations de la montagne Pelée. Millesimato 1979. 70 cl. 45% vol..
Acquistato anni '90.
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Dillon.
Situata all'ingresso sud di Fort-de-France, la Distilleria Dillon produce rhum da secoli, apprezzati e riconosciuti a livello mondiale per il loro prestigio e per gli altissimi livelli qualitativi che riescono a raggiungere. Fondata nel XVIII secolo e costruita recuperando le rovine di un antico zuccherificio, l'azienda è nata per mano di Arthur Dillon, soldato che prese parte alla guerra d'indipendenza americana e noto per essere stato insignito del grado di colonnello già a sedici anni. Dopo essere approdato nell'isola di Martinica, lo stesso Arthur Dillon conobbe Marie-Laure Girardin, una bella vedova creola erede di una famiglia proprietaria di piantagioni, e dalla quale avrà una figlia di nome Fanny. È così che finita la guerra, Arthur Dillon implementò l'attività di distillazione, che poi sarà portata avanti dai suoi successori, i quali avranno a loro volta il merito di riuscire a far sopravvivere e crescere l'impresa tra mille vicissitudini.
Impiegando ben dieci diverse varietà di canna da zucchero, la distilleria Dillon raccoglie la materia prima solo a distanza di due anni dall'impianto, ma soprattutto lavora la stessa canna da zucchero seguendo un processo produttivo che non supera i tre giorni. La velocità nel trattare la canna da zucchero, infatti, è considerata dalla distilleria Dillon un elemento fondamentale della lavorazione, per cui viene rispettato il tradizionale detto secondo il quale "la canna deve avere i suoi piedi nella terra e la sua testa nel mulino". Ancora oggi frantumata da mulini azionati da una macchina a vapore che risale al 1922, la canna da zucchero viene successivamente lasciata fermentare, per poi essere distillata. Da tutto ciò prendono vita Rhum eccellenti, che oltre a meritarsi l'appellativo di "grand cru" per via del microclima geografico particolarmente favorevole in cui si trovano le piantagioni Dillon, dal 1996 possono anche fregiarsi della A.O.C. Martinica.
Nota: La distillazione viene attualmente operata da Depaz.
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Dillon. Tres vieux Rhum Dillon. Millesimato 1978. 70 cl. 45% vol..
Acquistato anni ’90.
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Dillon. Grand rhum agricole. Plantations Ducos et Saint Esprit. 100 cl. 55% vol..
Acquistato anni '90.
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La Mauny.
1749.
Ferdinand Poulain, conte di Mauny, dalla nobiltà bretone e consigliere del re di Francia, sbarcò in Martinica. Sposò la figlia di un piantatore che possedeva una tenuta a Rivière Pilote, nel sud dell'isola, e le diede il suo nome: Domaine La Mauny.
1820.
Fino ad allora la produzione dello zucchero fu l'attività principale della tenuta, che produceva anche il "tafia", l'antenato del rhum. Nel 1820, la distilleria La Mauny sviluppò la produzione di rhum agricolo, ottenuto dal puro succo fresco della canna da zucchero della tenuta.
1883.
La famiglia Tasher de la Pagerie, la cui figlia Marie Josèphe Rose -detta Joséphine de Beauharnais- era moglie di Napoleone e imperatrice dei francesi, desiderava acquisire la proprietà. Dopo aspre discussioni, nessun accordo venne raggiunto con gli eredi del conte di Mauny.
1923.
La tenuta, che copriva 170 ettari in una regione molto aspra, divenne proprietà dei fratelli Théodore e Georges Bellonnie. Georges si dedicò alla distillazione, mentre suo fratello Theodore si dedicò al commercio specializzandosi in rhum.
1929.
L'unità produttiva venne ampliata e modernizzata con l'installazione di una colonna di distillazione, nuovi mulini di macinazione e una macchina a vapore.
Il volume di produzione poté quindi soddisfare la domanda interna dei consumatori della Martinica.
1950.
La Mauny stava vivendo una rapida espansione, grazie alla commercializzazione dei suoi rhum in bottiglie serigrafate ed etichettate. I cartelli La Mauny comparirono per la prima volta in caffè, hotel e ristoranti dell'isola. Ebbe Inizio l'esportazione.
1996.
I rhum Maison La Mauny ottennero la denominazione A.O.C. Martinique nel 1996.
Da più di 20 anni Maison La Mauny era in crescita e il suo know-how era stato riconosciuto dai consumatori e dalle giurie di esperti francesi e stranieri che le assegnarono numerosi premi per tutti i suoi prodotti.
2014.
Maison La Mauny crea l'Association des Planteurs La Mauny. È stata la prima distilleria ad aver costituito un'associazione con l'obiettivo di valorizzare il lavoro dei piantatori di canna da zucchero e perpetuare l'attività di canna da zucchero sull'isola.
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La Mauny. Rhum vieux agricole hors d'age. Cuvée du nouve monde.
Bottiglia nr. 15164. 70 cl. 43% vol..
Acquistato anni '90.
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La Mauny. Rhum agricole vieux. 5 ans d'age. 70 cl. 45% vol..
Acquistato anni '90.
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La Mauny. Rhum blanc agricole. 70 cl. 50% vol..
Acquistato anni '90.
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Clément.
La Maison Clément è attualmente una delle più antiche proprietà sull'isola di Martinica, al punto da essere quasi diventata una specie di monumento storico: da sempre aperta al pubblico, ha accolto nel corso dei decenni ospiti e visitatori veramente prestigiosi.
Nata sul finire del XIX secolo, nel 1887 per l'esattezza, l'azienda ha preso vita per mano di Homère Clément, medico e sindaco di Le François, che dopo aver acquistato la prestigiosa piantagione di zucchero da 43 ettari del Domaine de L'Acajou, ha cominciato a produrre Rhum Agricole direttamente da succo di canna da zucchero, ottenendo un distillato caratterizzato da uno stile contemporaneo e puro. Sulla scia di tale produzione, lo stesso Homère Clément scelse di dar vita a una vera e propria distilleria, in particolare per soddisfare la grande richiesta di alcol durante la prima guerra mondiale. Dopo la morte di Homère Clément, suo figlio, Charles Clément, ha assunto la gestione dell'attività, perfezionando i metodi produttivi e iniziando a esportare per la prima volta all'estero il Martinique Rhum Agricole.
A Charles Clément, successivamente sono subentrati i figli, mentre sul finire del secolo scorso, nel 1996 per la precisione, la distilleria è stata acquistata dalla famiglia Hayot, che ha scelto di continuare proseguendo con la filosofia aziendale della precedente gestione.
È così che sin dalle origini ancora oggi la produzione del Rhum Habitation Clément avviene seguendo le più pure tradizioni agricole, nonché le regole di una segreta ricetta che da secoli si tramanda di generazione in generazione. L'elaborazione del Rhum Vieux Agricole è sottoposta a rigidi controlli, con cui vengono scrupolosamente selezionate le canne da zucchero, e secondo cui sono monitorate le fasi della distillazione, dell'invecchiamento e dell'imbottigliamento.
Nota: La distillazione viene attualmente operata da Rhumerie du Simon.
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Clément. Tres vieux rhum agricole. Domaine de L'Acajou. Millesimato 1970.
Distillazione 1870, imbottigliamento 1991. Bottiglia nr. 4860. 70 cl. 44% vol..
Acquistato anni '90.
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Clément. Tres vieux rhum agricole 6 ans d'age. 70 cl. 44% vol..
Acquistato anni '90.
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Clément. Rhum domaine de L'Acajou. 70 cl. 40% vol..
Acquistato anni '90.
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Clément. Rhum agricole domaine de L'Acajou. 70 cl. 45% vol..
Acquistato anni '90.
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Rhumerie du Simon.
E' situata a Le Francois ed è di proprietà di Yves e José Hayot dal 1994. E' stata fondata nel 1862 per produrre zucchero, nel 1923 è stata costruita la prima distillazione per produrre rhum di melassa. Dal 1938 viene prodotto rhum agricolo e lo zuccherificio è stato chiuso. Negli ultimi anni è stato avviato un programma di ristrutturazione. Vengono lavorate quantità di canna da zucchero tutte acquistate da produttori locali con le quali si distillano, con 4 alambicchi a colonna, una colonna creole proviene dalla ex-distilleria Clément, una da Saint-Extreme, le altre due sono una Savalle e una Barbet. Il distillato viene venduto ad altre aziende per l'imbottigliamento e l'invecchiamento. Riporto bottiglie di due "brand" distillati da Simon: Les Boucaniers e Domaine de Trianon.
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Les Boucaniers. Rhum ambré agricole. 70 cl. 45% vol..
Acquistato anni '90.
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Les Boucaniers. Rhum agricole de la Martinique. 70 cl. 40% vol..
Acquistato anni '90.
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Domaine de Trianon. Rhum agricole blans. 100 cl. 50% vol..
In etichetta è riportato che la distillazione è avvenuta presso la Rhumerie du Simon.
Acquistato anni '90.
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Domaine de Trianon.
Non ho trovato alcuna notizia in merito alla distilleria avente nome, salvo quanto riportato sulla etichetta che riporta che la raccolta, la distillazione l'imbottigliamento e l'invecchiamento sono avvenuti nella Domaine de Trianon da Mr. Hayot. Certamente la distilleria non è più in attività da decenni. Già la bottiglia di rhum blanc agricole sopra riportata è stata distillata da Simon.
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Domaine de Trianon. Agricole rhum vieux Domaine de Trianon. Millesimato 1990. 70 cl. 45% vol..
Acquistato anni '90.