Yaka. Biteki.

 

 

 

 

Le immagini scolpite Yaka continuano a svolgere il loro ruolo di intermediazione nella società multiculturale all'alba del XXI secolo. Grazie ad esse, noi possiamo ricostituire il passato, riscriverlo costantemente a partire dalle nostre preoccupazioni, dalle nostre concezioni, desideri e bisogni preconcetti. Esteticamente l'osservatore proietta un'interpretazione personale. Nel consenso generale, antropologi, conservatori di musei e storici d'arte trattano la percezione di queste immagini e finiscono per creare un universo incantato, pieno di magia e mistero, che maschera in parte lo spostamento del valore d'uso al valore di scambio. Si potrebbe anche riconoscere che si ha a che fare con strumenti rituali la cui sensibilità si modifica nella trasformazione da oggetto etnografico in oggetto di contemplazione estetica molto prestigioso. (Arthur P.Bourgeois)

 

 

 

 

 

 

 

 

Statua feticcio "biteki". Cultura Yaka.
Legno, bambu con "carica magica", tessuto, corda, rafia, resine, sostanze e materiali sconosciuti componenti la "carica magica". Presenza di foro nell'acconciatura superiore. Raccolta in situ dal maggiore Laurent, amministratore della Compagnie du Chemine de Fer du Congo dal 1902 al 1910. Dimensioni: h.cm.19.
Provenienze:

Raccolta in situ 1902-1910 maggiore Laurent.
Collezione Alex Van Opstal, Bruxelles(B). Numero di collezione: 948.
Le opere in collezione furono nella maggior parte raccolte in situ
Artcurial, Parigi 10.06.2008, nr.catalogo 138.
Pierre Dartevelle, Bruxelles, 2009 (B).
Expertise:
Pierre Dartevelle, Bruxelles, 2009 (B).
Pubblicazioni:
"Catalogue de la collection d'object (...) provenant du Congo Belge et appartenant à Alex Van Opstal", pag.41, nr.2. La Maison Blanche, Rhode St.Genése(B), 1933.
Commento:
Arthur P.Bourgeois, (USA), 2016.
Catalogazione AA 90/2008.

 

 

 

 

 

 

 

 

Per specifico uso rituale vedere anche: Yaka. Mbwoolo. "La scultura Mbwoolo degli Yaka". 1979. Arthur P. Bourgeois.

 

 

 

 

 

 

 

 

Commento di Arthur Bourgeois (mail 2016).

(...)
Le due altre figure più grandi sono "feticci" di sicuro, ma di quale tipologia è impossibile saperlo senza aver avuto commenti da parte del soggetto Yaka che lo ha fatto o utilizzato.