Yoruba Anago Meko. Opon ifa.

 

 

 

 

 

 

 

 

"Opon Ifa". Cultura Yoruba.
Legno. Vassoio di divinazione con il volto di Esu nella cornice superiore. Regione stilistica Anago/Meko. Legno duro a patinad'uso bruna, a tratti crostosa. Tracce di polvere bianca (gesso o caolino) e pigmenti blu. Dimensioni: largh.cm.31, h.cm.23.
Provenienza:
galleria Mazzoleni-Sambonet, Milano (I).
Expertise:
V.Mazzoleni, Milano (I), 1996.

Commento:
Ohioma Pogoson, University of Ibadan, Institute of African Studies(Nigeria). 2018.
Catalogazione AA 2/1996.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tratto da:"Ifa divination trays from Isale-Oyo". 2011.
O.I.Pogoson, A.O.Akande.


Un numero considerevole di studi sono stati condotti sulla divinazione "ifa" Yoruba e sulle sue arti, e in particolare sui vassoi di divinazione. Wande Abimbola ha gettato una luce significativa su "ifa" nella religione yoruba (1967 e 1969), scrivendo ampiamente sulla posizione occupata dalla divinazione "ifa" nel pantheon Yoruba. Abimbola ha continuamente utilizzato poesia e letteratura della divinazione "ifa" come fonte di prove storiche (Abimbola, 1969); il suo focus è sulla prosa, poesia, mitologia e divinazione di "ifa". Bascom (1969), un altro entusiasta scrittore sulla divinazione "ifa" e le sue implicazioni religiose, sostiene che in effetti la divinazione è un mezzo di comunicazione tra uomo e dio negli Yoruba.
(...)
Gli studi che riguardano direttamente i vassoi di divinazione "ifa" includono quelli di Drewal (1983), Drewal e Drewal (1983) e Drewal, Pemberton e Abiodun (1989). Henry e Margaret Drewal (1987) spiegarono due motivi decorativi compositivi sui vassoi divinatori. Queste sono le composizioni "seriali" e "seriati" delle immagini sui bordi dei vassoi divinatori. La tecnica compositiva "seriale" secondo loro, si riferisce a composizioni in cui le unità di raffigurazione hanno interpretazioni individuali diverse dalle altre, anche se tutte le unità raccontano una storia. La composizione "seriate" d'altra parte si riferisce alla rappresentazione della miriade di forze autonome che operano nel cosmo yoruba e di quelle che afferiscono al divinatore e ai suoi clienti.
Ciò significa la rappresentazione di qualsiasi oggetto o animale abbia a che fare con la divinazione e il divinatore. Secondo Drewal (1989) i motivi decorativi sui bordi dei vassoi divinatori yoruba "ifa" possono essere divisi in nove sezioni: otto sezioni sul bordo e una sezione centrale. La più importante di queste sezioni è la "oju opon" (faccia del vassoio) situata direttamente di fronte al divinatore.
In tutti i casi, la testa di "Esu" è solitamente raffigurata su "oju opon". La sezione direttamente opposta a "oju opon" e più vicina al divinatore si chiama "ese opon" (piede del vassoio). A metà strada sul lato destro è "ona oganran" (il percorso rettilineo) e di fronte a questo sul lato sinistro è "ona munu" (il percorso diretto). Le altre quattro sezioni sono tra le sezioni menzionate, dall'alto a destra a in basso a sinistra (vedi figura).

 

 

 

 

 

 

 

 

Tratto da: "The arts of Africa in Dallas Museum of Art".


In assenza di terapie mediche, le donne yoruba che non riescono a concepire consultano un sacerdote-indovino maschio ("babalawo"). Tradotto come "padre dei segreti" o "padre dell'antica saggezza", il "babalawo" esegue il rituale "ifa" per spiegare e debellare la sfortuna di una donna. "Ifa", considerato il sistema più importante e più affidabile di divinazione, consente ai supplicanti di comprendere la volontà dell'Essere Supremo Olodumare (noto anche come Olorun o Dio Creatore). Olodumare autorizzò Orunmila, il dio della divinazione, a parlare in conto delle numerose divinità yoruba ("orisha") attraverso il rituale divinatorio. Durante la consultazione, gli schemi numerici, ottenuti passando sedici noci di palma da una mano all'altra, sono dimostrati su un vassoio di divinazione.
Ogni schema corrisponde a un versetto sacro, di cui ne esistono 256, che contiene sia la predizione sia il sacrificio richiesto. Il "babalawo" interpreta questi schemi. La dotazione di un indovino, scolpita da artisti, include un vassoio divinatorio ("opon ifa"), un percussore ("iro ifa"), tazze ("agere ifa") per contenere le noci di palma e un contenitore per i paraphernalia sacri ("opon igede").
Gli scultori yoruba intagliano l'"opon ifa" a forma di quadrato, rettangolo o cerchio. Il centro del vassoio è sempre leggermente incavato per accogliere il legno polverizzato o la farina di patata su cui il divinatore segna il messaggio di una divinità in tratti simbolici. Motivi geometrici o figure tratte dalla mitologia yoruba o dalla vita quotidiana decorano il bordo rialzato. Il buco scavato nella parte superiore di alcuni vassoi originariamente portava un "cancellatore" fatto con un cordone di cinquanta conchiglie di ciprea che il divinatore usava per svuotare il vassoio durante il rituale di divinazione. Tra le immagini sul bordo rialzato c'è quella della divinità Eshu. Sebbene solo Orunmila conosca la volontà di Dio, è Eshu -il divino messaggero e custode del processo divinatorio- che porta i sacrifici del cliente alle divinità e agli altri spiriti.
Eshu è placato con un'offerta all'inizio del rituale pregandolo di non alterare i messaggi in quanto ciò potrebbe causare una catastrofe al termine del rituale. L'immagine di Eshu può apparire una volta o in ciascuno dei quattro punti cardinali.
(...)
All'inizio del rituale il divinatore picchia sul bordo o sul centro del vassoio divinatorio con un "iro ifa", o "percussore", per attirare l'attenzione di Orunmila, Eshu e altre divinità, antenati della famiglia e divinatori ancestrali. I percussori ordinari sono intagliati in legno, mentre quelli appartenenti a divinatori di grande successo sono fatti di materiali costosi e prestigiosi come la lega di rame o l'avorio. Il re ("oba") detiene il diritto esclusivo di possedere l'avorio, e solo coloro che hanno il suo permesso hanno accesso a questo prezioso materiale.
La forma conica del percussore indica chiaramente che è stata scolpita dalla punta di una zanna di elefante. Nel pensiero yoruba, il cono è un ideogramma rappresentante la forza vitale ("ashe") che anima tutto l'universo. È quindi una forma appropriata per un oggetto che viene usato per invocare e celebrare tutte le forze spirituali presenti in un rituale divinatorio. I percussori "ifa" raffigurano invariabilmente una figura femminile posta in posizione inginocchiata che indossa solo un girovita e che copre moderatamente i genitali con un ventaglio decorato. La posizione inginocchiata è quella del supplicante, ma nella tradizione Yoruba tale posizione si riferisce anche all'esistenza di un individuo prima di nascere sulla Terra, quando ci si inginocchia durante il rituale di scegliere la propria testa ("ori"), la sede del proprio destino. Vi è anche la profonda convinzione che le donne siano più efficaci degli uomini nell'onorare, calmare e tranquillizzare gli dei, in modo da favorire l'umanità.