Egitto. Bes.

 

 

 

 

 

 

 

 

Egitto. Bes.
Figura in calcare con tracce di cromia, rappresentante il dio Bes. Sapiente esecuzione plastica ed ottima cura del dettaglio. Sulla colonna posteriore è tracciata una iscrizione geroglifica su due registri verticali. Stato di conservazione buono con mancanze visibili. Leggere concrezioni sulla iscrizione. Periodo Bassa Epoca, 711/330 a.C.. Dimensioni: h. cm.13,3.
Provenienza:
Dott. Beppe Berna. Bologna (I), 1998.
Expertise:
Beppe Berna. Bologna (I). 1998.
Catalogazione AR 01/1998. 

 

 

 

 

 

 

 


Bes, una versatile divinità egizia. 2017.

 

L'aspetto.
Il dio Bes si presenta come un nanerottolo tarchiato, dal fisico grottesco e con molti caratteri animaleschi. Il volto, atteggiato in una smorfia e con la lingua pendente, è incorniciato da una criniera leonina, il copricapo è abbellito da una corona di piume di struzzo, tra le gambe, leggermente piegate, si intravvede una coda o un fallo moscio.
Una immagine che presenta tratti comuni con quelli del dio Bes compare nella documentazione del Medio Regno sulle bacchette d'avorio che magicamente proteggevano i neonati. Il nome di questa entità divina, vista di fronte, è Aha, "il combattente". Immagini del tutto analoghe a quella del dio Bes compaiono numerose anche in documenti del Nuovo Regno: manici di specchi, poggiatesta, piedi e testiere di letti, utensili da toeletta, recipienti di unguenti, ceramiche.
Queste immagini portano come nome Hayt o Hit e designano una gioiosa divinità della musica e della danza, oppure non hanno nome. Il nome Bes compare solo nella XXI dinastia, ma l'associazione del nome Bes al dio Bes si conferma solo in epoca tolemaica. Anche Volokhine conferma che "Il teonimo Bs è attestato a partire dalla XXI dinastia, ma è associato esplicitamente all'immagine del dio solo all'epoca tolemaica". Si può quindi dedurre che esistevano divinità che condividevano tratti comuni il cui nome dipendeva dalla funzione esercitata. Bes era soprattutto dedicato alla protezione di tutto ciò che secondo l'immaginario egizio richiedeva protezione.
Bes fu oggetto di grande devozione popolare soprattutto in Epoca Tarda ed ellenistica. Esso è largamente attestato nella pratica quotidiana, nel privato,
nelle case, ed è poco presente nei templi, con l'eccezione dei mammisi. Il nome del dio, Bes. Uno studio complesso è stato dedicato a interpretare il nome del dio. L'analisi semantica e mitologica del vocabolo "bs" indica un significato che annuncia una nascita improvvisa con riferimenti a un essere in gestazione, a un feto, rivolta in particolare alla nascita di Ra, il dio sole. Quindi Bes appare come un protettore della matrice, della gestazione, dei parti prematuri o difficili che estende il suo benefico ruolo anche agli esseri umani. Numerose sono le implicazioni mitologiche di questo ruolo di Bes: in particolare vanno segnalati i cicli del sole e della luna e la rigenerazione di questi astri.

 

L'associazione di Bes con altre divinità.
Tueris è la controparte femminile di Bes, la sua compagna, a conferma del suo ruolo a protezione delle gestanti. Talvolta Bes è accompagnato da un suo doppione femminile di nome Beset che con lui danza o esibisce grandi coltelli che servono a respingere i cattivi spiriti. Bes è associato o identificato con varie divinità maschili e femminili. Associato a Tueris protegge le partorienti e i neonati, associato ad Hathor favorisce i rapporti amorosi.
Nella sua funzione di protettore della nascita del nuovo sole (il sole levante), Bes è particolarmente legato a Harpocrate (Horus bambino) tanto da formare con lui una figura unica e da assumerne la natura sia come figlio di Isi che come astro solare che si rinnova. Bes, protettore dei neonati, risulta particolarmente legato ad Harpocrate a causa della tribolata infanzia del neonato Horus, nascosto nella palude per sfuggire alla persecuzione di Seth.
Esistono statuine di Horus legionario romano e per lo stesso processo si trovano statuine di Bes armato e rivestito di una corazza da legionario. In Epoca Tarda si realizzano forme di sincretismo in cui troviamo Bes associato ad Amon, Min, Sopdu, Rechef, Shed e Tutu. Talvolta queste divinità compaiono come ipostasi di Horus e quindi la loro identificazione con Bes è favorita dall'identificazione di Bes con Horus.
L'assimilazione di Bes con Shu dipende invece dalla protezione delle nascite esercitata dal dio Shu e confermata dai testi del tempio di Esna: "Il dio della casa delle nascite che apre le labbra dell'organo femminile". Inoltre Bes compare sugli abachi delle cornici dei mammisi dei templi di Dendera e di Edfu mentre sostiene il cielo con le due braccia, una tipica funzione del dio Shu. Nelle sue rappresentazioni Bes è spesso accompagnato da animali legati al ciclo solare: leoni, scimmie, orici, falchi, gatte, sfingi. Con la diffusione del culto di Isi nei paesi del Mediterraneo, tra la fine del IV sec. a.C. e la fine del IV sec. d.C., Bes viene a fare parte della famiglia isiaca.
Bes protettore delle nascite e di una felice maternità. Una figura simile a Bes chiamata Aha, "il combattente", compare in compagnia della dea ippopotamo Tueris nei rilievi che mostrano la nascita della regina del tempio di Hatshepsut a Deir el-Bahari. Un analogo schema figurativo è stato adottato da Amenofi III nel tempio di Luxor nei rilievi che illustrano la sua nascita divina. Questa tipica funzione di Bes si esercitava su tutte le classi sociali. Esistono statuette che mostrano Bes a cavalcioni sulle spalle di partorienti o di giovani madri.
Numerose sono anche le statuine che mostrano Bes che tiene tra le braccia un neonato, pure con il suo aspetto terrificante, in funzione tipicamente materna.
Esistono ciotole che presentano il volto di Bes: erano ciotole da latte, tipico nutrimento dei neonati, a ulteriore conferma del ruolo di Bes. Particolarmente frequente e significativa è l'immagine di Bes nei mammisi (le case delle nascite del faraone-dio) di epoca greco-romana nei quali veniva celebrata la nascita del dio erede delle divinità del tempio.

 

Bes come protettore del riposo e del sonno.
Nel Nuovo Regno il tipico volto di Bes compare talvolta sui poggiatesta. L'esemplare più famoso è quello ritrovato nella tomba del re Tutankhamon: Bes garantiva un buon sonno ristoratore al giovane faraone. Altre immagini di Bes in funzione protettiva del sonno si possono trovare sull'asse di fondo dei letti, come ad esempio sulla traversina in fondo al letto di Tuya, il suocero di Amenhotep III. Sui braccioli esterni della sedia di Satamon, una figlia di Amenhotep III, spiccano dorate le immagini di Bes armato di coltelli e come suonatore di tamburello.

 

Bes protettore delle porte.
Per il periodo greco-romano abbiamo esempi classici di questa funzione di Bes. Sul portale del tempio di Mut a Karnak sud è scolpita un'immagine di Bes. La statua di Bes, ancora presente nella corte del tempio di Dendera, probabilmente aveva la stessa funzione: proteggere il tempio di Hathor da entità malevoli.
La funzione protettiva di Bes si esercitava anche all'ingresso delle tombe. Un esempio illuminante si può osservare nella tomba di Petubasti, del I-II sec. d.C, nell'oasi di Dakhla: sui lati interni dell'ingresso della tomba compare Bes armato di coltelli in compagnia di altre divinità protettive, come Tutu.
Protezione dei vivi e dei defunti. I numerosi amuleti con l'immagine di Bes esposti nei musei testimoniano la sua popolarità e confermano le credenze sulla capacità protettiva a largo spettro di questa divinità. Le piccole immagini di Bes potevano essere facilmente portate con sé da chi riponeva la sua fiducia nella protezione del dio. Talvolta gli amuleti presentano un foro sul retro per inserirli tra i vaghi di collane.
Amuleti di Bes venivano posti anche tra le bende delle mummie, quindi la sua protezione si estendeva anche ai defunti. Davanti all'entrata della tomba si svolgevano danze di nani di genere acrobatico seguite da momenti estatici. "La figura del nano, per le sue multiple connessioni magiche e mitologiche, evoca forze temibili". Anche se Bes non è citato si presume che tra i danzatori nani e Bes ci fosse una stretta attinenza.
Protezione dalla fauna selvaggia. L'associazione di Bes con Horus bambino si manifesta anche nei "cippi di Horus", cioè nelle "stele di Horus sui coccodrilli": in queste stele la testa di Bes sovrasta una figura di Horus bambino che a sua volta domina vari animali nefasti per garantire contro di loro la sua protezione. In queste stele il giovane Horus, munito della treccia dei fanciulli sul lato del capo, è in piedi sopra dei coccodrilli e stringe in pugno per la coda vari animali del deserto come segno di dominazione. Queste stele sono spesso di piccola dimensione così da essere portate con sé da chi doveva proteggersi da questi animali pericolosi. Ma esistono anche monumenti più imponenti, come ad esempio la straordinaria "stele Metternich" esposta a New York. Gli utilizzatori di queste stele versavano su di esse dell'acqua che si appropriava delle virtù magiche della stele; l'acqua veniva raccolta alla base della stele e bevuta per garantirsi una protezione magica contro la fauna selvaggia.

 

Bes come seguace della dea Hathor.
Uno dei fondamentali miti egizi è conosciuto come "il mito dell'Occhio del Sole" o come "il mito del ritorno della dea lontana". L'ureo, il serpente protettivo del dio sole Ra, a causa di una lite abbandona il dio e si rifugia in Nubia dove assume le sembianze della dea leonessa Tefnut. Per convincere la leonessa a tornare da lui per garantirgli protezione, il dio Ra invia in Nubia gli dei Thot e Onuris, una forma del dio Shu, fratello e sposo di Tefnut. Con la sua abile dialettica Thot, nella forma di un piccolo cinocefalo, riuscirà a convincere la terribile leonessa Tefnut a tornare in Egitto. Ritornando in patria Tefnut si trasformerà gradatamente nell'amabile Hathor, la dea che presiedeva alla musica, alla danza e ai piaceri sessuali. Nel festoso corteo che accompagna Hathor è presente anche Bes che suona il tamburello, a volte anche un'arpa, e danza per pacificare e allietare la dea. A Dendera e a File il dio Bes porta il nome Hity. Su femmine musicanti si trovano talvolta dei tatuaggi con l'immagine di Bes sulle cosce delle fanciulle. Simili tatuaggi sono stati trovati anche su mummie femminili.


Bes e la funzione erotica.
Come seguace di Hathor il dio Bes è spesso associato e presente in oggetti che alludono all'eros, come i contenitori di unguenti profumati (particolarmente pregevoli quelli appartenuti a Tutankhamon), manici di specchi e manici di sistri. Alcuni sistri sono arricchiti anche dall'immagine di una gatta, simbolo della dea Bastet, una divinità che favoriva le unioni sessuali e le nascite.
Bes come facilitatore delle attività sessuali. La stretta relazione di Bes con le attività sessuali diventa del tutto esplicita con la scoperta, agli inizi del secolo scorso, della "camera di Bes" a Saqqara nord. Questo edificio costruito in mattoni, ora scomparso, era composto da alcune camere decorate con figure di Bes in alto rilievo, modellate con terra, stuccate e dipinte, alte circa m. 1,50, talvolta accompagnate da una statua femminile nuda di minori dimensioni. In una camera del complesso sono state scoperte 32 statuette falliche, una scoperta che dà un ovvio significato sessuale a questo edificio e a Bes che lo presiedeva.
La "camera di Bes", di epoca tolemaica, si trovava nei pressi della tomba dei tori sacri Api, il Serapeum, e costituiva un dispositivo per celebrazioni dionisiache connesse ai loro funerali in cui danzavano dei nani. Si ritiene probabile che i danzatori nani incarnassero il dio Bes in un rito che aveva lo scopo di favorire la rinascita.
Hathor era anche la dea dell'ebbrezza e nelle sue feste si celebrava "il ritorno della dea lontana" con canti e danze e si consumavano bevande alcoliche in quantità. Sembra che tali feste avessero anche aspetti orgiastici. Bes giocava certamente un ruolo in queste cerimonie, come testimoniano le grandi giare per vino che hanno la forma del corpo del dio panciuto e i tratti caratteristici del volto di Bes. Il 19 del mese di Thot il vino aveva un carattere osiriaco per la coincidenza in questa data del ritorno dell'inondazione del Nilo. Nel periodo tolemaico influenze della religione greca hanno dato talvolta a Bes uno stile grottesco, assimilandolo a Sileno e dotandolo di un fallo smisurato.

 

Bes panteo.
Già a partire dalla Bassa Epoca compare nell'iconografia una figura divina che assomma in sé poteri multipli che si evidenziano per i numerosi e differenti elementi incorporati nella sua persona. Bes panteo può essere descritto come un essere "composito con la testa di Bes circondata da diverse teste di animali, con una corona molto complessa, provvisto di due paia di ali e di braccia, normalmente itifallico, con il sesso che termina d'ordinario con un muso di leone o di gatto, la schiena è a dorso di uccello munita, all'occasione, anche di una coda di coccodrillo; le sue ginocchia presentano ureus o musi di leone, i piedi sono racchiusi in teste di sciacallo o terminanti in serpenti arrotolati; questo essere ibrido, dal corpo cosparso d'occhi, è posto generalmente sopra un uroboro56 che racchiude animali nocivi.
Una simile divinità è forse un essere autonomo. Solo il volto è quello di Bes. Un indizio per considerare Bes panteo come una evoluzione di Bes si trova nel papiro magico Harris (VIII, 9-10) dove è citato "un dio anonimo qualificato come 'nano del cielo', 'nano dal grande viso', alto di dorso e corto nella membra inferiori, il grande sostegno che si estende dal cielo al mondo inferiore". L'aspetto magico di Bes panteo è evidenziato, ad esempio, da una statua del Museo di Napoli in cui sul corpo di Pa-maj, oltre al testo geroglifico, compaiono almeno un paio di immagini di Bes panteo. La figura di Bes panteo appartiene al mondo delle credenze solari. Il suo aspetto luminoso è evocato dalle fiamme che circondano alcune sue immagini o dai leoni che sostengono la sua figura.

 

Bes oltre l'Egitto.
In epoca greco-romana la presenza di Bes si estende in tutto il mondo mediterraneo anche grazie alla sua associazione con la triade isiaca. I numerosi ritrovamenti di sue statue e statuette documentano la presenza di Bes in Italia e forse anche di un suo culto. Una distorta percezione di Bes con i pigmei e con le pratiche sessuali favorite dal dio hanno ispirato alcuni dipinti e mosaici che adornavano le ville romane.

 

Epilogo.
Bes è una delle divinità egizie che ha resistito più a lungo al cristianesimo. Agli inizi Bes ebbe una favorevole accoglienza presso i cristiani per la protezione data al neonato Horus perseguitato e che egli continuava a esercitare sui fanciulli in pericolo; una protezione che si estendeva anche al neonato Gesù in pericolo di vita a causa di Erode. Un discepolo del papa copto Shenuda, acerrimo nemico dei pagani e grande distruttore di templi, si chiamava Besa e nell'onomastica il nome del dio sopravvisse per qualche tempo. Ma il favore di Bes presso i cristiani durò poco e presto divenne un demone infernale e pericoloso. (Gilberto Modonesi)