Febrar 2024. Hind.
Ho ritenuto inevitabile un breve addendum al “mestée” di febbraio, per dedicarlo a Hind, bimba palestinese trucidata orrendamente dall’esercito “più morale del mondo” all’interno dell’auto ove era rimasta intrappolata sotto il fuoco dell’artiglieria. Una fredda esecuzione a dimostrazione della mostruosa volontà genocidiaria di queste belve prive di un minimo residuale di umana pietà.
In almeno una occasione i carri armati israeliani sono passati difronte alla sua auto: non solo non sono intervenuti ma successivamente l’hanno deliberatamente massacrata. Momenti prima era parimenti accaduto a Layan Hamadeh, la cugina quindicenne in auto con lei, divenuta oggetto di esecuzione mirata mentre stava telefonando alla Red Crescent. Le telefonate riportate ne sono attestanti.
Una telefonata, quella di Hind, che mi ha lasciato allibito, perché a parlare è una bimba di sei anni in un contesto allucinante: unica superstite rinchiusa in auto con parenti ammazzati, circondata da carri armati e obiettivo di colpi di artiglieria.
Sono realmente sconvolto e non riesco a levarmi dagli occhi il volto sorridente di Hind… e la sua voce. Che siano tutti per sempre maledetti.
Potrebbe essermi sfuggito, ma non ho trovato alcuna considerazione o riflessione su simile atrocità, in nessun giornale italiota, solo la cruda narrazione del fatto, triste indice di assuefazione alla carneficina.
L’addendum si limita a una poesia, la cronaca del fatto, le telefonate di Layan e Hind rese pubbliche dalla Red Crescent e qualche foto. Per la redazione del “mestée” ho utilizzato le seguenti fonti: Al Jazeera, Middle East Eye, EuroMed Rights e Palestine Red Crescent Society.
La poesia.
Indossiamo i nostri nomi come corone,
quello di Hind dovrebbe essere un pesante fardello sulle nostre lingue,
un requiem per l'innocenza perduta nel caos del genocidio.
A soli sei anni, implorava aiuto,
scaraventata nella ferita dell’implacabile notte di Netanyahu.
Possa ora il suo nome essere polvere nella sua gola,
e possa la sua immagine innescare un'esplosione che rovesci il suo regno.
La voce di Hind, un sussurro fugace sotto le macerie,
parlava al mondo con versi di sogni spezzati.
Ora il cielo sanguina il suo dolore con lampi di fuoco,
per le risa di una bambina soffocate dal ruggito dell'odio,
per i suoi petali dispersi dai proiettili e dall'indifferenza.
Il nome di Hind sarà una preghiera
che terremo stretta a noi,
insieme alla promessa dell'alba
in cui i sogni dei bambini palestinesi saranno coltivati,
non sepolti.
Frederick Joseph
La cronaca.
Il 29 gennaio la famiglia di Hind si è separata quando ha cercato di fuggire dalla zona in cui abitava, che era sotto intensi attacchi israeliani. A causa del maltempo, Wissam, la madre, aveva messo sua figlia nel veicolo insieme a suo zio, sua moglie e i loro figli, mentre il resto della famiglia era fuggito a piedi.
L’auto mentre attraversava il quartiere di Tal al-Hawa a Gaza City è stata attaccata direttamente dai carri armati israeliani, e circondata dai carri stessi. La cugina di Hind, Layan Hamadeh, si metteva in contatto con la Red Crescent per richiedere aiuto.
Nella chiamata registrata si sente il rumore di continui colpi di arma da fuoco mirati al veicolo. La comunicazione di Layan s’interrompe improvvisamente, concludendosi con un urlo agghiacciante, che si pensa sia avvenuto nel momento dell’uccisione da parte delle forze armate israeliane. L’unica superstite era divenuta Hind.
All’inizio del mese di febbraio, la Red Crescent ha pubblicato un file audio in cui si sente Hind implorare al telefono un membro della squadra di soccorso. Si ritiene che tutti i membri della sua famiglia siano stati uccisi prima di lei, lasciandola terrorizzata nell’auto con i corpi morti dei suoi cari. La telefonata è durata tre ore, nel tentativo di calmarla.
Dodici giorni dopo, dopo aver effettuato la chiamata di soccorso, Hind e i suoi familiari sono stati trovati morti nel veicolo. L'auto presentava numerosi fori da arma da fuoco, vetri rotti, con forti tracce di proiettili sparati direttamente contro di essa. L'auto è quella che appare nella registrazione audio di Hind sottoriportata.
Nelle vicinanze, l’ambulanza inviata in soccorso di Hind è stata trovata completamente bruciata, con il motore staccato e riverso a terra e i corpi dei paramedici Yousef Zaino e Ahmed Al-Madhoun.
Le telefonate.
Layan.
Ecco la regsitrazione audio della telefonata di Layan. Le parole/frasi in carattere normale sono di Layan, quelle in corsivo sono del telefonista della Mezzaluna Rossa palestinese.
Pronto?
Pronto cara.
Ci stanno sparando.
Pronto?
Ci stanno sparando. Il carro armato è accanto a me.
Ragazzi, siete nascosti?
Sì, siamo in macchina, accanto al carro armato.
Ragazzi, siete dentro la macchina?
Pronto?
Pronto?
Per sentire la registrazione audio, clicca sull'icona.
Hind.
Ecco la registrazione audio di un paio di minuti delle tre ore di telefonata fatta da Hind. Le parole/frasi in carattere normale sono di Hind, quelle in corsivo sono della telefonista della Mezzaluna Rossa palestinese.
Sono morti
Sono morti?
Si.
E adesso sono con te in macchina?
Si.
Dove ti nascondi adesso? Dove stai attualmente cercando protezione?
In auto.
Sei in macchina, vero? Non fuori?
Sì.
Devi restare in macchina, mia cara, e io continuerò a stare in linea con te per parlarti e non riattaccherò il telefono, va bene?
Si. Il carro armato ora è accanto a me.
Dov'è il carro armato?
Accanto a me.
Il carro armato è accanto a te?
Sì.
Si sta muovendo o si è fermato? Qualcuno ne è uscito?
Sì, si sta muovendo.
Si muove accanto all'auto oppure viene da dietro o da davanti all'auto?
Da davanti all’auto.
Il carro armato viene verso di te da davanti all'auto?
Sì.
E’ molto vicino?
Sì, molto, molto vicino.
E si muove?
Sì.
Va bene, non vogliamo avere paura.
Resta con me.
Sono con te, mia cara. Starò con te finché qualcuno non verrà a prenderti. Non ti lascerò sola.
Quando arriva qualcuno puoi riagganciare il telefono, ok?
Che cosa?
Quando arriva qualcuno puoi riagganciare il telefono.
Resterò con te finché non avrò la certezza che sarà qualcuno della Mezzaluna Rossa o qualcun’altro a prenderti. Non voglio riattaccare anche se arriva l'esercito, Dio non voglia, non riattaccare mantieni la linea aperta, non vogliamo perdere la connessione, sono con te, mia cara.
Per favore, vieni a prendermi.
Cosa mia cara?
Rimani con me per favore.
Tesoro mio, cara, lo giuro, sono qui con te. Non ti lascerò, ti sto parlando e non voglio lasciarti comunque.
Che ore sono?
Che cosa?
Che ore sono? E’ quasi notte.
Che cosa?
La notte si avvicina. Ho paura. Per favore, vieni a prendermi.
Tesoro mio, se fosse in mio potere, verrei da te. Dobbiamo pregare Dio?
Si, Allah.
Dio, per favore, proteggici.
Dio, per favore, proteggici.
Per sentire la registrazione audio, clicca sull'icona.