Agust 2024. Testimoniare lo sterminio. Parte seconda. Aggiornamento fotografico 07.10.2024.

 

 

 

 

 

Un padre palestinese dice addio a suo figlio Ayad Saidam ucciso nel campo di Al-Nusairat.

Abdul Hakim Abu Riash, 23.07.2024.

 

 

 

 

Nel “mestée” di febbraio ho riportato testimonianza fotografica del genocidio del popolo gazawi con immagini riprese dal 7 ottobre 2023 sino al 30 giugno 2024.
Visto il protrarsi della carneficina sionista ho ritenuto indispensabile dedicare un altro “mestée” ad ulteriori testimonianze datate dal 1 luglio con aggiornamenti quindicinali sino al compimento dell'anno dall'inizio del sistematico massacro. I reporter selezionati sono Mohammed Salem, Abdul Hakim Abu Riash, Ali Jadallah, Saher Alghorra.
Per mai dimenticare simile campo di sterminio a cielo aperto, di cui il cosiddetto "democratico" occidente è attivo compartecipe o, nel migliore dei casi, passivo osservatore. Altrettanto corresponsabili sono gli stati arabi, da sempre afflitti da un sostegno sostanzialmente parolaio (salvo rare eccezioni) alla causa palestinese.

Riporto brevi tratti della testimonianza di Perlmutter a sostegno della mia personale interpretazione di quello che sta accadendo a Gaza, cioè un premeditato e sistematico piano di sterminio generazionale del popolo palestinese, che definendosi sterminio generazionale ha come obiettivo la decimazione soprattutto di bambini, in quanto continuazione futura palestinese, delle donne, in quanto procreatrici della continuazione, del blocco degli aiuti umanitari, alimentari e ospedalieri, in quanto funzionali alla realizzazione di tale sterminio con fame, sete e assenza di supporti medicali mirata alle fasce più deboli, ovviamente bambini e donne.
E’ di oggi la notizia che Israele stia bloccando i vaccini antipolio in Gaza, presenti casi di poliomielite tra gli stessi bambini.
Negare tale orrore è evitare di prendere coscienza della realtà: una realtà che avrebbe fatto ammirare a criminali come Hitler questi atroci sionisti.
Mark Perlmutter, chirurgo ebreo americano, ha prestato servizio volontario OMS tra aprile e maggio al Gaza European Hospital. La prima intervista dopo il servizio la fece alla CBS il 24 luglio scorso, recentemente ne ha concessa una alla CNN, portando infine la testimonianza al Congresso USA.
Di seguito stralci dalle interviste di Perlmutter:
“Il 90% dei pazienti che arrivano a Gaza al pronto soccorso erano bambini, l’80% dei pazienti che ho portato in sala operatoria per ferite acute erano bambini. Ho trovato proiettili di cecchini conficcati nel loro petto… In alcuni casi sono stati colpiti due volte, entrambi al centro del petto e in altri casi alla testa. Tiratori così abili non colpiscono per errore un bambino piccolo due volte”.

“Il massacro è accuratamente incentrato sui bambini, operatori sanitari e giornalisti, ovvero i cittadini più vulnerabili tra gli innocenti, chi può prendersi cura di loro, e chi può denunciare al mondo questo deliberato eccidio di massa”
.…
“Tutti i disastri che ho visto, messi insieme – 40 viaggi di missione, 30 anni, Ground Zero, terremoti, tutto questo messo insieme – non eguaglia il livello di carneficina che ho visto contro i civili nella mia prima settimana a Gaza”.
...
“Ho visto più bambini inceneriti di quanti ne abbia mai visti in tutta la mia vita, messi insieme. Ho visto più bambini fatti a pezzi solo nella prima settimana […] parti del corpo mancanti, schiacciati dagli edifici, la maggior parte, o dalle esplosioni di bombe”.
...
"I cittadini palestinesi non sono danni collaterali sfortunati di questa guerra, ma sono il bersaglio principale della guerra. Perché altrimenti Israele sgancerebbe bombe bunker buster da 2000 libbre su case e tendopoli? Perché concentrare in maniera sistematica i bombardamenti all'ora della preghiera serale, quando il cittadino comune è radunato in massa, se non per aumentare l'efficacia letale indiscriminata di un attacco? Sono stati distrutti il 100% dei musei, scuole, università, ogni ospedale, sistemi di stoccaggio e distribuzione alimentare, rete elettrica, impianti di trattamento delle acque reflue, impianti di purificazione dell'acqua. Tutti obiettivi non militari".

Una valutazione estensiva del genocidio perpetrato da Israele, viene riportata da Rasha Khatib, dell’Institute of Community and Public Health, Birzeit University, in Palestina; Martin McKee del Department of Public Health and Policy, London School of Hygiene & Tropical Medicine, di Londra e Salim Yusuf, del Population Health Research Institute, McMaster University and Hamilton Health Sciences, in Canada, che hanno condotto per Lancet una stima differente, nella lettera pubblicata il 05.07.2024. Premettono che “I conflitti armati hanno anche implicazioni indirette sulla salute. Pure se il conflitto terminasse immediatamente, nei prossimi mesi e anni continuerebbero a verificarsi molte morti indirette per cause quali malattie trasmissibili e non trasmissibili. Si prevede che il numero totale di morti sarà elevato considerando l’intensità del conflitto; la distruzione delle infrastrutture sanitarie; la grave carenza di cibo acqua e ripari oltre all’impossibilità della popolazione di fuggire in luoghi sicuri e alla perdita di finanziamenti per l’UNRWA, una delle pochissime organizzazioni umanitarie ancora attive nella Striscia di Gaza”.
Nei conflitti recenti, ricordano i tre studiosi, le morti indirette vanno da tre a 15 volte il numero di morti dirette. Applicando una valutazione prudente di quattro morti indirette per ogni morte diretta e visti i 37.396 decessi sinora registrati (alla data del 19.06.2024, mia nota), non è improbabile stimare che fino a 186.000 o anche più decessi potrebbero essere attribuibili all’attuale conflitto a Gaza. Utilizzando il dato della popolazione della Striscia di Gaza del 2022 di 2.375.259, ciò si tradurrebbe nel 7,9% del totale.

Come quello di febbraio, anche questo “mestée” contiene foto reportage di durissimo impatto emotivo, per cui consiglio a “cuori e stomaci sensibili” di non procedere alla visione oltre la locandina d’avviso.
Oltre alle immagini, un documento video di Al Jazeera "The night won't end", purtroppo in lingua originale sottotitolato in inglese, accuratamente oscurato in occidente.
Per completezza introduttiva ed esplicativa sul "mestée", è buon consiglio, se non indicazione necessaria, riferirsi alla premessa del "mestée" di febbraio, linkato di seguito.

Testimoniare lo sterminio. Aggiornamento fotografico al 30.06.2024.

 

Altri "mestée" dedicati al popolo palestinese.

Hind.

Palestina: il "peccato originale".

Ora e sempre Intifā’ḍah.

 

Ad oggi 07 ottobre 2024 i dati statistici sono i seguenti:
41.825 morti, di cui il 41% minori e il 27% donne.
96.910 feriti
una decina di migliaia i dispersi.
Soldati israeliani morti 308.

 

 

 

 

Per vedere il documento clicca sulla locandina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Il bambino Tareq Qamar, ferito in un attacco che ha ucciso sua madre, viene portato dalla zia mentre suo fratello Mohammed, ferito insieme a lui, riposa su un letto, all'ospedale Nasser, a Khan Younis.

Mohammed Salem, 02.07.2024.

 

 

 

 

 

Un uomo palestinese e sua figlia fanno il bagno al loro bambino davanti alla tenda che hanno messo sopra le macerie della casa distrutta. 

Saher Alghorra, 03.07.2024.

 

 

 

 

 

Muhammad Nabil Lulu preferisce vivere nella sua casa fatiscente piuttosto che sfollare e vivere nelle tende a Khan Yunis.

Saher Alghorra, 03.07.2024.

 

 

 

 

 

Muhammad Nabil Lulu preferisce vivere nella sua casa fatiscente all'amarezza dello sfollamento e vivere nelle tende a Khan Yunis.

Saher Alghorra, 03.07.2024.

 

 

 

 

 

Muhammad Nabil Lulu preferisce vivere nella sua casa fatiscente piuttosto che sfollare e vivere nelle tende a Khan Yunis.

Saher Alghorra, 03.07.2024.

 

 

 

 

 

Muhammad Nabil Lulu preferisce vivere nella sua casa fatiscente piuttosto che sfollare e vivere nelle tende a Khan Yunis.

Saher Alghorra, 03.07.2024.

 

 

 

 

 

Un padre dice addio a suo figlio ucciso in un attacco israeliano al campo profughi di Al Burij.

Abdul Hakim Abu Riash, 08.07.2024.

 

 

 

 

 

No comment. Abdul Hakim Abu Riash, 08.07.2024.

 

 

 

 

 

No comment. Abdul Hakim Abu Riash, 08.07.2024.

 

 

 

 

 

Il ragazzo Younis Joma giace denutrito all'ospedale Nasser di Khan Younis.

Mohammed Salem, 08.07.2024.

 

 

 

 

 

I corpi dei palestinesi uccisi a seguito degli attacchi nella parte centrale di Gaza sono stati portati all'ospedale dei Martiri di al-Aqsa.

Ali Jadallah, 12.07.2024.

 

 

 

 

 

Un uomo porta il cadavere di un bambino ucciso in un edificio residenziale a Deir al Balah.

Ali Jadallah, 15.07.2024.

 

 

 

 

 

No comment. Abdul Hakim Abu Riash, 15.07.2024.

 

 

 

 

 

Bambini ritratti in uno specchio rotto mentre si raccolgono gli effetti personali rimasti nelle macerie delle case gravemente danneggiate negli attacchi al campo profughi di Maghazi.

Ali Jadallah, 16.07.2024.

 

 

 

 

 


Scoppia un incendio dopo gli attacchi israeliani alle case e a una fabbrica nell'area di Ez-Zawayide.

Ali Jadallah, 22.07.2024.

 

 

 

 

 

La madre accudisce il suo bambino, Zeyad Saidam ucciso nel campo di Nuseirat.

Saher Alghorra, 24.07.2024.

 

 

 

 

 

Bambino ucciso nel bombardamento della scuola di Tawi a Deir Al Balah.

Hakim Abu Riash, 26.07.2024.

 

 

 

 

 

Bambino ferito nel bombardamento della scuola di Tawi a Deir Al Balah. Hakim Abu Riash, 26.07.2024.

 

 

 

 

 

Un bambino ferito viene portato in un ospedale dopo che il bombardamento che ha colpito la UNRWA nel campo profughi di Nuseirat di Deir al-Balah.

Ali Jadallah, 28.07.2024.

 

 

 

 

 

I corpi dei palestinesi uccisi a seguito degli attacchi israeliani nella parte centrale di Gaza sono stati portati all'ospedale dei Martiri di al-Aqsa.

Ali Jadallah, 29.07.2024.

 

 

 

 

 

Ritorno nei quartieri nel versante orientale di Khan Younis dopo che le forze israeliane si sono ritirate dall'area.

Mohammed Salem, 30.07.2024.

 

 

 

 

 

I residenti di Khan Yunis ritornano alle loro case distrutte dopo che l'esercito israeliano si è ritirato. Saher Alghorra, 30.07.2024.

 

 

 

 

 

I residenti di Khan Yunis ritornano alle loro case distrutte dopo che l'esercito israeliano si è ritirato. Saher Alghorra, 30.07.2024.

 

 

 

 

 

I residenti di Khan Yunis ritornano alle loro case distrutte dopo che l'esercito israeliano si è ritirato. Saher Alghorra, 30.07.2024.

 

 

 

 

 

Distruzione. Abdul Hakim Abu Riash, 02.08.2024.

 

 

 

 

 

Distruzione. Abdul Hakim Abu Riash, 02.08.2024.

 

 

 

 

 

Distruzione. Abdul Hakim Abu Riash, 02.08.2024.

 

 

 

 

 

Un padre il suo bambino e sua moglie uccisi dagli attacchi israeliani al campo profughi di Al Bureij. Ali Jadallah, 04.08.2024.

 

 

 

 

 

I morti del campo profughi di Al Bureij vengono portati all'obitorio dell'ospedale dei martiri di al-Aqsa a Deir al-Balah.

Ali Jadallah, 06.08.2024.

 

 

 

 

Un padre saluta il suo bambino ucciso nei bombardamenti di una tenda per sfollati a ovest di Deir al-Balah. 

Abdul Hakim Abu Riash, 09.08.2024.

 

 

 

 

 

Questi sono i resti di persone raccolti in sacchi. Abdul Hakim Abu Riash, 10.08.2024.

 

 

 

 

 

No comment. Mohammed Salem, 12.08.2024.

 

 

 

 

 


Sila Hoso, 7 anni, è rimasta ferita durante il bombardamento della scuola Khadija a Deir al-Balah. Abdul Hakim Abu Riash, 12.08.2024.

 

 

 

 

 

Vita quotidiana dei palestinesi sfollati nella città di Deir al-Balah. Saher Alghorra, 15.08.2024.

 

 

 

 

 

Vita quotidiana dei palestinesi sfollati nella città di Deir al-Balah. Saher Alghorra, 15.08.2024.

 

 

 

 

 

Vita quotidiana dei palestinesi sfollati nella città di Deir al-Balah. Saher Alghorra, 15.08.2024.

 

 

 

 


Vita quotidiana dei palestinesi sfollati nella città di Deir al-Balah. Saher Alghorra, 15.08.2024.

 

 

 

 

 

Aslan Abu Jama, 60 anni con problemi polmonari, combatte per la sua vita nel centro della Striscia di Gaza, vivendo in una tenda improvvisata e si affida a una batteria per alimentare il suo nebulizzatore in mezzo alle continue interruzioni di corrente a Gaza.

Ali Jadallah, 15.08.2024.

 

 

 

 

 

Resti di palestinesi uccisi messi in sacchi nel campo di Al-Zawaida. AbdulHakim Abu Riash, 17.08.2024.

 

 

 

 

 

Morti depositati all'ospedale dei Martiri di Al-Aqsa a Deir Al-Balah. Mohammed Salem, 20 agosto 2024.

 

 

 

 

 

Bambini uccisi e feriti durante un massacro commesso dall'esercito israeliano a Deir al-Balah. Abdul Hakim Abu Riash, 20.08.2024.

 

 

 

 

 

Un palestinese dice addio a suo fratello, ucciso in un bombardamento dell'aviazione israeliana sul mercato di Deir al-Balah.

Abdul Hakim Abu Riash, 22.08.2024.

 

 

 

 

 

Diaa Al-Odaini è un ragazzo di 15 anni che vive a Deir Al-Balah, Gaza. Prima dello scoppio della guerra, Diaa sognava di diventare una fotografa professionista. Trascorreva ore a catturare scene ed eventi diversi, risparmiando pazientemente per acquistare una fotocamera professionale che gli avrebbe permesso di sviluppare le sue capacità e raggiungere le sue ambizioni. Diaa stava risparmiando la paghetta per acquistare la macchina fotografica che aveva sempre sognato. Infatti, appena un mese prima dello scoppio della guerra era riuscito a iscriversi a un corso di fotografia, cosa che non aveva fatto altro che intensificare la sua passione e il suo amore per la fotografia. Tuttavia, la dura realtà della guerra a Gaza ha presto raggiunto Diaa. Un giorno, mentre era seduto con i suoi amici a giocare ai videogiochi, un razzo colpì l'edificio, facendogli perdere entrambe le braccia. In quel momento la sua vita cambiò per sempre. Nonostante questa tragedia devastante, Diaa non ha perso la speranza né si è arresa. Rimase determinato ad andare avanti e a realizzare i suoi sogni, sperando di ottenere un giorno protesi che gli avrebbero permesso di tornare al suo amato hobby della fotografia. Abdul Hakim Abu Riash, 26.08.2024.

 

 

 

 

 

Bambini prematuri vengono evacuati dall'ospedale Al-Aqsa a Deir el-Balah. Abdul Hakim Abu Riash, 28.08.2024.

 

 

 

 

 

Profughi. Abdul Hakim Abu Riash, 29.08.2024.

 

 

 

 

 

Distruzione a Deir al-Balah. Gli abitanti tornano a salvare gli averi possibili dalle loro case devastate dopo il ritiro dell'esercito israeliano.

Ali Jadallah, 29.08.2024.

 

 

 

 

 

Distruzione a Deir al-Balah. Gli abitanti tornano a salvare gli averi possibili dalle loro case devastate dopo il ritiro dell'esercito israeliano.

Ali Jadallah, 29.08.2024.

 

 

 

 

 

Distruzione a Deir al-Balah. Gli abitanti tornano a salvare gli averi possibili dalle loro case devastate dopo il ritiro dell'esercito israeliano.

Ali Jadallah, 29.08.2024.

 

 

 

 

 

Distruzione a Deir al-Balah. Gli abitanti tornano a salvare gli averi possibili dalle loro case devastate dopo il ritiro dell'esercito israeliano.

Ali Jadallah, 29.08.2024.

 

 

 

 

 

No comment. Abdul Hakim Abu Riash, 31.08.2024.

 

 

 

 

 

I corpi di Mila di 2 anni e del fratellino Mohammed vengono portati all'obitorio dell'ospedale dei Martiri di Al-Aqsa dopo attacco al campo profughi di Nuseirat.

Ali Jadallah, 31.08.2024.

 

 

 

 

 

I corpi di Mila di 2 anni e del fratellino Mohammed vengono portati all'obitorio dell'ospedale dei Martiri di Al-Aqsa dopo attacco al campo profughi di Nuseirat.

Ali Jadallah, 31.08.2024.

 

 

 

 

 

Tra le macerie di edifici distrutti dopo un attacco israeliano a Khan Younis. Mohammed Salem, 01.09.2024.

 

 

 

 

 

Bombardamenti del campo profughi di Nuseirat. Bambini uccisi portati all'ospedale Al-Awda.

Ali Jadallah, 01.09.2024.

 

 

 

 

 

Linda Al-Shoubaki produce sapone e materiale per la pulizia nella sua tenda a Khan Yunis. Saher Alghorra, 01.09.2024.

 

 

 

 

 

 

 

Linda Al-Shoubaki produce sapone e materiale per la pulizia nella sua tenda a Khan Yunis. Saher Alghorra, 01.09.2024.

 

 

 

 

 

Linda Al-Shoubaki produce sapone e materiale per la pulizia nella sua tenda a Khan Yunis. Saher Alghorra, 01.09.2024.

 

 

 

 

 

Bambino ferito circondato da attrezzature mediche. Abdul Hakim Abu Riash, 02.09.2024.

 

 

 

 

 

Bombardamenti del campo profughi di Nuseirat. Bambini uccisi portati all'ospedale Al-Awda.

Ali Jadallah, 02.09.2024.

 

 

 

 

 

L'insegnante Israa Abu Mustafa ha preso l'iniziativa di allestire una classe di 30 studenti in una tenda sulle rovine della sua casa distrutta nel campo di Khan Younis.

Saher Alghorra, 01.09.2024.

 

 

 

 

 

L'insegnante Israa Abu Mustafa ha preso l'iniziativa di allestire una classe di 30 studenti in una tenda sulle rovine della sua casa distrutta nel campo di Khan Younis.

Saher Alghorra, 01.09.2024.

 

 

 

 

 

L'insegnante Israa Abu Mustafa ha preso l'iniziativa di allestire una classe di 30 studenti in una tenda sulle rovine della sua casa distrutta nel campo di Khan Younis.

Saher Alghorra, 01.09.2024.

 

 

 

 

 

L'insegnante Israa Abu Mustafa ha preso l'iniziativa di allestire una classe di 30 studenti in una tenda sulle rovine della sua casa distrutta nel campo di Khan Younis.

Saher Alghorra, 01.09.2024.

 

 

 

 

 

Fayez, sei anni, soffre di gravi eruzioni cutanee in tutto il corpo. Il ragazzo non riesce nemmeno a dormire a causa del dolore, dove la sua famiglia non riesce a fornirgli le medicine necessarie. A causa dell'alta temperatura e della mancanza di igiene nelle tende, molti bambini soffrono di varie malattie della pelle e infezioni diffuse tra loro senza cure o medicinali disponibili per curarli. Abdul Hakim Abu Riash, 03.09.2024.

 

 

 

 

 

Gazawi siedono nelle loro case distrutte a Khan Younis. Mohammed Salem, 03.09.2024.

 

 

 

 

 

Gazawi siedono nelle loro case distrutte a Khan Younis. Mohammed Salem, 03.09.2024.

 

 

 

 

 

Jad al-Bayouk, ucciso in un attacco aereo israeliano insieme ad altri membri della sua famiglia, presso l'ospedale Nasser a Khan Younis.

Saher Alghorra, 10.09.2024.

 

 

 

 

 

Palestinesi sfollati cercano persone scomparse sotto le macerie, dopo che i raid israeliani hanno preso di mira l'area di Al-Mawasi in Khan Yunis, che l'esercito israeliano ha classificato come luogo sicuro.

Saher Alghorra, 10.09.2024.

 

 

 

 

 

Una bambina ferita nel bombardamento del campo profughi di Al-Bureij. Abdul Hakim Abu Riash, 26.09.2024.

 

 

 

 

 

Sepoltura in una fossa comune a Khan Younis di 88 palestinesi. Saher Alghorra, 26.09.2024.

 

 

 

 

 

Una donna palestinese che ha perso suo marito piange abbracciando le scarpe di suo marito a Gaza City. Ali Jadallah, 28.09.2024.

 

 

 

 

 

La vita quotidiana in una delle sere del genocidio a Khan Yunis. Saher Alghorra, 29.09.2024.

 

 

 

 


La vita quotidiana in una delle sere del genocidio a Khan Yunis. Saher Alghorra, 29.09.2024.

 

 

 

 


La vita quotidiana in una delle sere del genocidio a Khan Yunis. Saher Alghorra, 29.09.2024.

 

 

 

 

 

Cerimonia funebre di una bambina di 8 mesi di nome Jud Karim, e di altri palestinesi morti nell'attacco al campo profughi di Nuseirat a Deir Al Balah.

Ali Jadallah, 03.10.2024.

 

 

 

 

 

Cerimonia funebre di una bambina di 8 mesi di nome Jud Karim, e di altri palestinesi morti nell'attacco al campo profughi di Nuseirat a Deir Al Balah.

Ali Jadallah, 03.10.2024.