Genar 2017. Balbulol & Dafalen.
Dedico “el mestée del mes” a Raja Ampat. Vagabondando per il web sono incappato in una ripresa video aerea di Ferry Rusli, un fotografo indonesiano con cui sono poi entrato in contatto per avere alcune info riguardo i siti da lui ritratti: Balbulol e Dafalen. Amando da sempre le isole sono rimasto allibito dalla strepitosa bellezza del “duetto” di Raja Ampat, per cui, con brevi cenni narrativi da cui si rilevano la straordinarietà e unicità delle Raja Ampat, ve ne propongo la visione.
Purtroppo testi più approfonditi non sono disponibili: allego un link di collegamento con un sito ove è possibile sfogliare il libro fotografico di diversi autori quasi totalmente dedicato a riprese sub “Raja Ampat through the lens of”.
Situato al largo della punta nord-ovest della penisola di Bird’s Head sull'isola di Nuova Guinea, nella provincia indonesiana di Papua Occidentale, Raja Ampat, o i Quattro Re, è un arcipelago che comprende oltre 1.500 piccole isole, isolotti e banchi che circondano le quattro isole principali di Misool, Salawati, Batanta, e Waigeo, e la più piccola isola di Kofiau. L'arcipelago di Raja Ampat è la parte del Coral Triangle, che contiene la più ricca biodiversità marina sulla terra.
Raja Ampat Regency è una nuova unità amministrativa separata dalla Sorong Regency nel 2004. La popolazione di Raja Ampat è stata censita nel gennaio 2014 e ammonta a 49.048 unità. Essa comprende più di 40.000 km² di terra e di mare, e contiene anche Cenderawasih Bay, il più grande parco nazionale marino in Indonesia. Si tratta di una parte della provincia West Papua nuova denominazione della precedente Irian Jaya. Raja Ampat è considerato l'epicentro mondiale di biodiversità tropicale marina e viene indicato come il gioiello della corona del paesaggio marino di Bird’s Head, che comprende anche Cenderawasih Bay e Triton Bay.
Dafalen
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Raja Ampat
La storia.
Il nome Raja Ampat (che tradotto significa i Quattro Re) viene da una leggenda locale. Una donna stava camminando nella foresta alla ricerca di cibo quando trovò sei uova di drago. Le raccolse e le conservò per diversi mesi in una stanza. Una notte, la donna udì dei suoni e sussurri e rimase scioccata nel vedere che dalle uova schiuse erano nati quattro maschi e una femmina vestiti con abiti reali. I quattro maschi diventarono i Re delle quattro isole principali mentre la femmina fu messa dentro una conchiglia e fatta galleggiare fino all’isola di Numfor. Il sesto uovo non si schiuse e diventò pietra così fu lasciato nella stanza dove veniva custodito con altre due pietre che fungevano da guardiani, il settimo divenne un fantasma. I nativi hanno un grande rispetto per questa leggenda e hanno costruito una casa sulle rive del fiume Waikeo che simboleggia la dimora della donna che costudiva le uova.
La storia narra che Raja Ampat era una volta parte del Sultanato di Tidore, un influente regno di Maluku. Dopo che gli olandesi invasero Muluku, esso venne rivendicato dai Paesi Bassi. Il primo avvistamento registrato e approdo da parte degli europei relativo alle isole Ampat furono del navigatore portoghese Jorge de Menezes e il suo equipaggio nel 1526, in rotta da Biak, penisola di Bird’s Cape, e Waigeo, a Halmahera (Ternate).
L'esploratore inglese William Dampier diede il suo nome allo stretto di Dampier, che separa l’isola Batanta dall’isola Waigeo. A est, vi è un braccio di mare che separa Batanta da Salawati: nel 1759 Indiaman Pitt navigando in quelle acque le nominò lo stretto di Pitt.
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La popolazione.
L'occupazione principale della popolazione è la pesca in quanto la zona è dominata dal mare. La popolazione è suddivisa in 11 diversi gruppi tribali, come è evidenziato dalla mappa etnografica. Anche se la cultura tradizionale è ancora fortemente presente, gli isolani sono molto accoglienti nei confronti dei visitatori. La popolazione di Raja Ampat è molto più simile agli Ambonese anziché ai Papua. Vi è presenza di musulmani e cristiani.
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La biodiversità marina di Raja Ampat.
Le risorse naturali oceaniche di Raja Ampat sono potenzialmente interessanti e significative per una evoluzione turistica dell’area. Molte fonti collocano Raja Ampat come uno dei primi dieci posti al mondo più popolari per le immersioni, mantenendo la prima posizione in classifica in termini di biodiversità sottomarina. Secondo Conservation International, le indagini marine effettuate riferiscono che la diversità di vita marina di Raja Ampat sia la più alta registrata sulla Terra.
La diversità è notevolmente maggiore rispetto a qualsiasi altra area campionata nel Triangolo dei Coralli composto da Indonesia, Malesia, Filippine, Papua Nuova Guinea, Isole Salomone e Timor Est. Il Triangolo dei Coralli è il cuore della biodiversità delle barriere coralline del mondo, e Raja Ampat è molto probabilmente il più ricco ecosistema corallino al mondo.
Le enormi colonie di corallo della zona insieme alle temperature relativamente elevate della superficie del mare, suggeriscono che le sue barriere possono essere relativamente resistenti alle minacce come lo sbiancamento e le malattie del corallo, che ora mettono a rischio la sopravvivenza di altri ecosistemi corallini in tutto il mondo. L'elevata biodiversità marina di Raja Ampat è fortemente influenzata dalla sua posizione sita tra gli oceani Indiano e Pacifico. La diversità corallina, la capacità di recupero, e il ruolo di Raja Ampat come fonte di dispersione larvale ne fanno una priorità globale per la protezione dell'ambiente marino.
1.508 specie di pesci, 537 specie di coralli (un notevole 96% di tutte le madrepore registrate in Indonesia sono in queste isole come il 75% di tutte le specie che esistono nel mondo), e 699 specie di molluschi: la varietà di vita marina è sconcertante. Alcune zone vantano enormi banchi di pesci e avvistamenti regolari di squali, come gli orectolobidae. Raja Ampat ha almeno, nell’area di Misool, tre stagni in cui vivono meduse non velenose.
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Raja Ampat
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Da “Indonesia”, Lonely Planet.
Questo arcipelago scarsamente popolato comprende un migliaio di isole situate al largo di Sorong. I loro sublimi paesaggi costituiti da isole ammantate dalla giungla. Spiagge di rovente sabbia candida, lagune nascoste, grotte inquietanti, strani isolotti a forma di fungo e acque trasparenti, di un luminoso colore turchese, fanno delle Raja Ampat uno dei gruppi di isole più belli del Sud-est asiatico.
Ma non è soltanto la loro assoluta e pura bellezza ad attrarre i visitatori. Le Raja Ampat offrono buone possibilità di fare birdwatching, vantando la presenza di un paio di uccelli del paradiso, e sono quella che molti definiscono la migliore meta al mondo per le attività subacquee. Quasi sconosciute fino a pochi anni fa, queste isole sono un vero e proprio eden per gli appassionati di immersioni e snorkelling, grazie alla quantità e alla diversità delle specie di pesci presenti in queste acque e alla vastissima e in gran parte incontaminata barriera corallina, dove si ha quasi l’impressione di nuotare in un acquario tropicale.
In effetti le acque sono così chiare e i pesci così numerosi che non avrete quasi bisogno della maschera. Ci è capitato di osservare sei squali che nuotavano sotto di noi semplicemente guardando fuori dalla finestra di un bungalow sull’acqua. Per l’incredibile biodiversità della loro vita marina, gli scienziati hanno definito le Raja Ampat come un fulcro biologico e credono che il loro sistema di barriere coralline funzioni come una sorta di centrale di ripopolamento delle barriere di tutto il Pacifico meridionale e dell’Oceano Indiano.
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