A muso duro.

 

 

 

 

E adesso che farò, non so che dire,
ho freddo come quando stavo solo,
ho sempre scritto i versi con la penna,
non ho ordini precisi di lavoro.
Ho sempre odiato i porci ed i ruffiani
e quelli che rubavano un salario,
i falsi che si fanno una carriera,
con certe prestazioni fuori orario.

 

Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro,
un guerriero senza patria e senza spada,
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.

 

Ho speso quattro secoli di vita
e ho atto mille viaggi nei deserti,
perché volevo dire ciò che penso,
volevo andare avanti ad occhi aperti.
Adesso dovrei fare le canzoni,
con i dosaggi esatti degli esperti,
magari poi vestirmi come un fesso,
per fare il deficiente nei concerti.

 

Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro,
un guerriero senza patria e senza spada,
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.

 

Non so se sono stato mai poeta
e non mi importa niente di saperlo,
riempirò i bicchieri del mio vino,
non so com'è, però vi invito a berlo.
E le masturbazioni cerebrali,
le lascio a chi è maturo al punto giusto,
le mie canzoni voglio raccontarle,
a chi sa masturbarsi per il gusto.

 

Canterò le mie canzoni per la strada
ed affronterò la vita a muso duro,
un guerriero senza patria e senza spada,
con un piede nel passato
e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.
E non so se avrò gli amici a farmi il coro,
O se avrò soltanto volti sconosciuti,
canterò le mie canzoni a tutti loro
e alla fine della strada,
potrò dire che i miei giorni li ho vissuti.

 

Pierangelo Bertoli, 1979.