La civiltà dell’apparenza.

 

 

 

 

L'uomo non è più un essere naturale ma artificiale.
Culture, civiltà, tradizioni popolari sono state cancellate per dar posto a nuovi miti consumistici. Se prima un operaio era fiero della propria condizione sociale oggi non può esserlo più perché oggi quella condizione non rispecchia lo stile di vita che la società moderna impone.
Bisogna, oggi, che tutti rappresentino quel tipo di uomo che viene rappresentato in televisione e cioè l'uomo dei marchi stilistici. Non più l'uomo con le proprie radici culturali e territoriali, ma l'uomo che appartiene ad un'unica radice sociale, quella consumistica.
Se prima i miti erano scritti sui libri e quei miti rappresentavano un modello per intere generazioni, oggi i nuovi miti stanno seduti in televisione, nei programmi che ogni giorno imperversano nelle case. 
La civiltà edonistica ha preso forma. La civiltà della apparenza, dove tutto ciò che appare è nulla, il nulla più assoluto, il nichilismo per eccellenza.
Nessuno è più se stesso ma semplicemente un marchio pubblicitario.
(...)È chiaro che i nuovi figli non saranno in grado di prendere decisioni nette o di allontanarsi dalla massa se oggi tutto è massa e se ci sono miliardi di pubblicità che ogni secondo ci dicono cosa fare.
Tutta la pubblicità è messaggio subliminale. Pubblicità meschine, che ritraggono sempre e solo famiglie miliardarie alto borghesi per le quali non è un problema svegliarsi la mattina e trovare una tavola imbandita alla perfezione e di lusso, con cereali e biscotti di tutti i tipi, o famiglie che viaggiano felici nella loro automobile ultimo modello. 
Tutti, stando nel capitalismo occidentale siamo pronti a stuzzicare sempre di più il nostro egoismo, egotismo e tutti vogliamo soddisfare, appagare il nostro capriccio viziato non lasciandoci sfuggire nemmeno per un attimo il bene (male) materiale.
L'uomo è diventato un oggetto che può essere comprato.
Tutto è un gigantesco mercato nel quale l'uomo funge da merce.
I soldi hanno sostituito la dignità. Non importa più essere onesti, gentili, educati, basta avere una grande banconota e si può risolvere tutto.
Siamo diventati merce per di più contraffatta perché siamo diventati irreali.
La vita è una campagna pubblicitaria.
  
Elias Zoccoli