Gli inconvenienti della informatizzazione della scuola.
Gli inconvenienti più gravi della informatizzazione generalizzata della scuola sono la marginalizzazione della realtà "fisica" a favore di quella "virtuale" e la riduzione drastica dei processi di socializzazione, con tutte le conseguenze etiche e psicologiche che la cosa comporta, per effetto dell'isolamento indotto dal rapporto del singolo individuo col suo computer.
Per quanto concerne il primo inconveniente non c'è dubbio che la percezione della "realtà", la capacità di muoversi in essa con abilità e destrezza, la consapevolezza delle difficoltà che essa pone rispetto alle facilitazioni del virtuale sono le prime vittime dell'inondazione dei computer.
E questo soprattutto a scuola, dove i ragazzi che la frequentano sono proprio in quella età dove è assolutamente necessario acquisire la differenza che corre tra realtà e sogno, l'immaginazione, il desiderio. Non facilitare questo passaggio significa ritardare l'adolescenza sino all'età della maturità e trovarsi disadattati quando questa arriva, senza che nulla si sia fatto per impratichirsi.
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Ai processi di de-realizzazione, che l'uso incontrollato del computer in età scolare alimenta, si aggiungono i processi di de-socializzazione. Infatti solo una persona alla volta può interagire col computer. Il che comporta meno relazione con gli amici, meno condivisione della propria vita con altri, declino del coinvolgimento sociale, perché è vero che con internet posso farmi amici in America o in Australia, ma che grado di profondità hanno queste amicizie?
Come mi addestrano a incontrare gli altri faccia a faccia avendo qualcosa di interessante da dire? Quanto tempo sottraggono alla nostra vita reale e ai rapporti che potremmo avere con chi circonda? Con quali danni sostituiremo la comunità reale del vicino di casa, del compagno di scuola, dell'amico del bar con la comunità virtuale delle voci senza volto con cui pensiamo di comunicare via e-mail o con i telegrafici ed inespressivi sms?
Che ne è a questo punto della nostra competenza sociale, e quali le conseguenze in termini di solitudine, di depressione, di timidezza, per essere divenuti ormai incapaci di quel faccia a faccia dove, oltre a sentire quel che dice l'altro, si percepiscono i suoi momenti emozionali, la qualità del suo sentimento, e in generale tutto quel linguaggio che non passa attraverso la parola, ma attraverso il corpo, e che è indispensabile per la formazione di una identità la quale, al pari della forza del carattere, della fiducia, della determinazione, delle perseveranza, non si scarica da un sito web?
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Queste domande vogliono sopire quell'entusiasmo senza riserve che accompagna l'informatizzazione delle nostre scuole e aprire uno spazio di riflessione che non sia ridotto alle tre "i"(impresa, internet, inglese), perché per pensare, per ragionare, ma anche solo per parlare occorrono tutte le lettere dell'alfabeto.
Umberto Galimberti, 2009