Ammazza il viso pallido.

 

 

 

 

Non so cos'è, ma tutte le volte che vedo un tizio bianco camminare verso di me, mi irrigidisco. Il cuore comincia a battermi all'impazzata, e immediatamente mi metto a cercare una via di fuga e un mezzo per difendermi. Mi prenderei a calci per il semplice fatto di essere in questa zona della città dopo il tramonto. Come ho fatto a non accorgermi dei branchi sospetti di bianchi in agguato a ogni angolo della via, che sbevazzano Starbucks, vestiti con i colori delle loro gang, il turchese di Gap o il lilla di J.Crew? Che idiota! Ora l'individuo bianco si fa sempre più vicino -e poi- fiuuuuuu!
Se ne va senza farmi del male e posso tirare un sospiro di sollievo.
I bianchi mi fanno pisciare sotto dalla paura. Può essere difficile da capire per voi -considerando il fatto che io sono bianco- ma, insomma, il mio colore mi dà un certo intuito. Per esempio, visto che sono bello spaventato molto ma molto spesso, so bene ciò di cui sto parlando. Vi potete fidare di quello che dico: se a un certo punto vi trovate all'improvviso circondati da bianchi, è meglio stare all'occhio. Può succedere di tutto.
Noi uomini bianchi siamo stati spinti a cullarci nell'illusione che starsene in mezzo ad altri bianchi sia una cosa sicura. Fin dalla nascita ci hanno insegnato che quelli di cui dobbiamo avere paura sono le persone di quel certo altro colore. Quelli che ti sgozzeranno sono loro.
Eppure se ripenso alla mia vita, mi pare che emerga uno schema strano ma inconfondibile. Ogni persona che mi ha fatto del male nella vita, il capo che mi ha licenziato, l'insegnante che mi ha bocciato, il preside che mi ha punito, il ragazzo che mi ha tirato una sassata nell'occhio, l'altro ragazzo che mi ha sparato col suo fucile ad aria compressa, il commercialista che mi ha fatto pagare due volte le tasse, l'ubriaco che mi ha sbattuto contro, il ladro che mi ha rubato le stereo, il costruttore della casa che me l'ha fatta pagare spropositatamente, la ragazza che mi ha lasciato, la successiva ragazza che mi ha lasciato ancora prima, il pilota dell'aereo su cui ero che ha investito un camion sulla pista (probabilmente non mangiava da due giorni), quell'altro pilota che ha deciso di volare nel bel mezzo di un tornado, la persona nel mio ufficio che ha rubato gli assegni dal mio libretto e che se li è riempiti da solo per una spesa totale di 16.000 dollari, ognuno di questi individui era un bianco! Coincidenza?
Non penso! Non sono mai stato assalito da un nero, non sono mai stato sfrattato da un nero, non ho mai visto la mia caparra svanire tra le grinfie di un padrone di casa nero, non ho mai avuto un padrone di casa nero, non ho mai avuto un appuntamento in uno studio di Hollywood con un dirigente nero, non ho mai visto un agente nero all'agenzia film/Tv che un tempo mi rappresentava, nessun nero ha mai rifiutato a mia figlia l'università che aveva scelto, nessun teenager nero mi ha mai vomitato addosso durante un concerto dei Mötley Crüe, non sono mai stato fermato in auto da un poliziotto nero, nessun venditore di auto nero mi ha mai venduto un trabiccolo scassato, nessun nero mi ha mai rifiutato un prestito bancario, nessun nero ha mai cercato di scavare la fossa ai miei film, e non ho mai sentito un nero dire: "Adesso qui elimineremo diecimila posti di lavoro, buon giorno a tutti! "
Non pendo di essere il solo bianco che può fare affermazioni del genere. Ogni parola cattiva, ogni atto di crudeltà, ogni pezzetto di dolore e di sofferenza nella mia vita avevano attaccato un volto caucasico. E allora, ehm, come dire, esattamente perchè dovrei aver paura dei neri?
Mi guardo attorno e scruto il mondo in cui vivo e, ragazzi miei, odio fare la lezioncina ma non sono stati gli afroamericani a rendere il nostro pianeta un posto così schifoso e spaventoso in cui abitare. Recentemente un titolo nella pagina d'apertura della sezione "Scienza" del "New York Times" chiedeva: "Chi ha costruito la Bomba H?". L'articolo si dilungava su una disputa che è nata tra gli uomini che rivendicano la primogenitura sulla bomba. Francamente, non me ne poteva fregare di meno, perché sapevo già l'unica risposta pertinente: "È stato un bianco!". Nessun nero ha mai costruito o utilizzato una bomba progettata per eliminare montagne di persone innocenti, né a Oklahoma City, né a Columbine né a Hiroshima.
No, cari miei, sono sempre dei bianchi. Diamo un po' un'occhiata al tabellone:
• Chi ci ha dato la peste nera? Un bianco.
• Chi ha inventato PBC, PVC, PBB e un mucchio di altri prodotti chimici che ci stanno uccidendo? Dei bianchi.
• Chi ha iniziato tutte le guerre in cui l'America è stata coinvolta? Uomini bianchi.
• Chi sono i responsabili della programmazione alla Fox? Uomini bianchi.
• Chi ha inventato quel bel sistema per votare con punzonatura? Un bianco.
• Di chi è stata la brillante idea di inquinare il mondo con il motore a combustione interna? Di un altro viso pallido, ecco di chi.
• L'Olocausto? Quel tizio ha messo davvero in cattiva luce i bianchi (per questo preferiamo chiamare lui nazista e i suoi piccoli aiutanti tedeschi).
• Il genocidio dei nativi americani? Uomo bianco.
• Schiavitù? Viso pallido!
• Fino a ora (2001) le aziende americane hanno licenziato più di 700.000 persone. Chi ha ordinato i licenziamenti? Amministratori delegati bianchi.
• Chi è che continua a buttarmi fuori da Internet? Qualche cavolo di tizio bianco, e se lo trovo è un tizio bianco morto.
Non avete che da citare un problema, una malattia, una forma di sofferenza umana o di miseria abietta inflitti a milioni di persone e -ci scommetto dieci dollari- riesco a collegarli a una faccia bianca prima che voi riusciate a dire i nomi dei membri dei 'N Sync.


Michael Moore, 2001